Il progetto prevede l'installazione di una speciale set top box.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-03-2016]
C'è stato un tempo in cui chiunque possedesse una connessione a Internet conosceva Napster, probabilmente il più popolare software di file sharing nel periodo a cavallo tra il secondo e il terzo millennio.
La storia di Napster, diventato per molti sinonimo di pirateria (a quel tempo, principalmente software e musica), si concluse bruscamente nel 2001, quando i suoi server vennero chiusi per ordine dell'autorità giudiziaria, e il marchio tentò di riciclarsi in un servizio legale.
Intanto, uno dei suoi fondatori, Sean Parker, si interessò di diversi altri progetti tra cui Facebook, ma non dimenticò mai il sogno di facilitare la diffusione delle opere creative.
Stando a quanto riportano alcune fonti vicine al mondo di Hollywood, Parker sarebbe ora al lavoro su un sistema per consentire a tutti di vedere a casa propria ogni film il giorno stesso in cui questo esce al cinema.
A tutt'oggi, infatti, i distributori mantengono un periodo in cui chi vuole vedere un nuovo film deve per forza recarsi in una sala cinematografica: tutti gli altri canali di distribuzione, dai Blu-ray allo streaming, arriveranno settimane o mesi dopo.
Per Sean Parker tutto ciò deve cambiare: grazie a Internet - sostiene il cofondatore di Napster - esistono i mezzi perché ciascuno possa godersi ogni nuova uscita comodamente nel proprio salotto.
Ciò che manca è la volontà, magari unita a un modello di business che salvi capra e cavoli, ossia riesca a non scontentare troppo né gli spettatori né i distributori.
Il progetto si chiama Screening Room e prevede che gli utenti si dotino di un set-top box del costo di 150 dollari. Questo apparecchio dovrebbe essere dotato di una speciale tecnologia antipirateria, in grado di impedire che si facciano copie dei contenuti.
L'adesione a Screening Room dà diritto ad acquistare un film "in primissima visione" per 50 dollari: la cifra permette di visionare la pellicola una sola volta entro 48 ore dall'acquisto.
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50 dollari per un film possono sembrare decisamente troppi, ma l'idea è che quando si va al cinema in gruppo tale cifra viene facilmente superata se al costo dei biglietti (già non particolarmente economico) si aggiunge quello dei mezzi di trasporto e delle cibarie tipicamente consumate in sala.
Prima ancora che i potenziali utenti di Screening Room possano protestare per il prezzo elevato, però, i vari gestori di sale cinematografiche hanno già fatto sentire la propria voce: per frenare le obiezioni, Parker ha fatto sapere che è pronto a elargire loro una fetta della torta, fino a 20 dollari per ogni visione.
Inoltre, ipotizza uno scenario in cui i 50 dollari danno diritto anche a due biglietti gratis per vedere il film al cinema, permettendo così ai gestori delle sale di guadagnare ancora un po' da tutto ciò che gira intorno alla visione di un film (costo del parcheggio, pop-corn e via di seguito).
Un 20% dei 50 dollari finirebbe poi ai distributori, e un 10% andrebbe alla società Screening Room.
Non è detto che tutto ciò sia sufficiente a convincere i gestori delle sale o i distributori. Anzi, stando ai commenti raccolti da Deadline l'opinione dei dirigenti di alcuni grandi distributori è sulla linea del «Questa novità farà tanti danni che non riesco a descrivere quanto mi renda infelice».
«Sarebbe l'inizio della fine» - fanno eco altri - «e metà dei cinema del Paese chiuderebbero».
Gli spettatori sempre affamati di novità e poco propensi a muoversi potrebbero invece trovare la proposta di Parker molto interessante, nonostante il prezzo (che però, come suggerisce Parker stesso, si può ammortizzare se si è in tanti a vedere lo stesso film).
Non bisogna dimenticare, infine, che sebbene Sean Parker sostenga che Screening Room sia dotato di un sistema antipirateria imbattibile, lo stesso era stato detto per tutti gli accorgimenti analoghi adottati negli anni passati.
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