PlayStation Now sbarca su Windows portando con sé oltre 400 titoli. È la fine dell'era delle console?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-08-2016]
Un paio d'anni fa Sony lanciò il servizio PlayStation Now, che permetteva di giocare ai videogame per PlayStation 3 sul televisore, a patto di possedere un modello compatibile o una PS4.
Ora il gigante giapponese ha deciso di andare oltre e di estendere la possibilità di usare PlayStation Now a chiunque possieda un computer con Windows 7 o successivi e una connessione ADSL ad almeno 5 Mbit/s.
Il lancio del servizio è previsto entro la fine dell'anno. Saranno disponibili oltre 400 titoli tra cui nomi famosi come Uncharted, Ratchet & Clank e God of War, alcuni dei quali finora esistenti unicamente per console.
Per usufruire del servizio, oltre a quanto indicato più sopra, è necessario anche possedere un controller Dualshock 4 da connettere al computer via microUSB oppure in modalità senza fili tramite il Wireless USB Adaptor (prossimamente in vendita a 25 dollari).
È importante sottolineare come Sony consigli inoltre di utilizzare un computer con almeno un processore Intel Core i3 a 3,5 GHz oppure un AMD A10 a 3,8 GHz, 2 Gbyte di RAM e 300 Mbyte di spazio libero su disco.
A tutto ciò bisogna ovviamente aggiungere il costo dell'abbonamento mensile a PlayStation Now, che negli USA costa 19,99 dollari al mese (44,99 dollari per tre mesi). Sony non ha ancora annunciato piani per il lancio in Italia, né al momento pare interessata a supportare altri sistemi oltre a Windows.
Tutto ciò spinge a fare una riflessione: forse stiamo davvero assistendo alla fine dell'era delle console. La possibilità di accedere ai videogiochi in streaming, per giocare sullo schermo del PC (ma anche, volendo collegarvi il computer, sul più grande schermo del televisore), rende pressoché obsoleta la necessità di avere un macchinario dedicato al gioco.
Per i produttori (Sony, ma anche Microsoft e Nintendo) la sparizione delle console significherebbe non aver più bisogno di investire nella progettazione e realizzazione dell'hardware ma potersi concentrare soltanto sull'offerta di una piattaforma accessibile via Internet.
In questo modo la responsabilità di avere un hardware sempre adeguato alle ultime necessità dei più recenti videogame resta esclusivamente sull'utente, il quale inoltre si troverà non più a pagare un gioco una volta per poi poterci teoricamente rigiocare all'infinito ma dovrà continuare a foraggiare indefinitamente le aziende, versando l'obolo mensile.
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