Notiamo le coincidenze e dimentichiamo le non coincidenze

Gli smartphone ci ascoltano? No, ma...



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-10-2024]

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''Ascoltiamo gli utenti dagli smartphone''. Partner di Facebook lo ammette.

La sensazione di ascolto pubblicitario viene spiegata dagli esperti con la cosiddetta "illusione di frequenza", per usare il termine coniato dal professore di linguistica Arnold Zwicky della Stanford University. In parole povere, tendiamo a notare le coincidenze e a dimenticare le non coincidenze. Nel corso della giornata vediamo moltissime pubblicità, ma ci rimangono impresse solo quelle che coincidono con qualcosa che abbiamo detto o fatto. E quando la coincidenza è particolarmente specifica ci colpisce anche emotivamente.

Va detto che la pubblicità che vediamo sui nostri dispositivi non è affatto casuale, e quindi le coincidenze sono agevolate: Google e Facebook, per esempio, usano un vasto assortimento di tecniche per dedurre i nostri interessi e proporci pubblicità mirata. Sanno dove ci troviamo minuto per minuto, grazie alla geolocalizzazione del GPS e del Wi-Fi; sanno con chi siamo e con chi trascorriamo più tempo, grazie al monitoraggio passivo dei dispositivi Bluetooth nelle nostre vicinanze, all'analisi del traffico di messaggi e al fatto che affidiamo a loro le nostre agende e le nostre rubriche telefoniche; sanno cosa scriviamo nelle mail o rispettivamente sui social network. Con dati del genere, ascoltare le conversazioni è praticamente superfluo. Oltretutto la legalità di un ascolto di questo tipo sarebbe molto controversa, visto che si tratterebbe in sostanza di una intercettazione di massa di conversazioni che si ha il diritto di presumere che siano private.

Va anche detto, però, che non è un mistero che esistano tecnologie di ascolto installabili sugli smartphone. I servizi di sicurezza dei vari governi le usano abitualmente per intercettare le comunicazioni delle persone indagate. Già dieci anni fa, Edward Snowden spiegò che l'NSA aveva accesso diretto ai sistemi di Google, Facebook e Apple nell'ambito di un programma di sorveglianza governativa denominato PRISM [The Guardian, 2013]. Ma si tratta di intercettazioni mirate, specifiche, ordinate da un governo su bersagli selezionati, non di ascolti di massa, collettivi e senza basi legali. In ogni caso, è indubbio che usare uno smartphone come microfono nascosto, a insaputa dell'utente, sia tecnicamente possibile.

Si sa anche di un caso conclamato di ascolto ambientale tramite telefonini a scopo commerciale: nel 2019 l'app ufficiale del campionato spagnolo di calcio, LaLiga, fu colta a usare il microfono e la geolocalizzazione degli smartphone degli utenti per identificare i locali che trasmettevano le partite senza autorizzazione. L'agenzia spagnola per la protezione dei dati impose all'organizzazione sportiva una sanzione di 250.000 euro per questo comportamento. Ma anche in questo caso, si trattava di un ascolto effettuato da una specifica app, installata su scelta dell'utente, con tanto di richiesta esplicita del permesso di usare il microfono del telefono, non di una attivazione collettiva e nascosta dei microfoni di tutti gli smartphone così come escono dalla fabbrica.

Questa storia, però, prosegue a dicembre 2023, quando alcuni giornali segnalano che una società di marketing, la statunitense Cox Media Group, avrebbe "ammesso di monitorare le conversazioni degli utenti per creare annunci pubblicitari personalizzati in base ai loro interessi" [Il Sole 24 Ore, 28 dicembre 2023, paywall].

Sembra essere la conferma che il sentimento popolare era giusto e che gli esperti avevano torto. Ma per capire come stanno realmente le cose bisogna andare un pochino più a fondo.

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La presunta ammissione da parte di Cox Media Group

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Paolo Attivissimo

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 19)

Quando cerchi di vendere un prodotto, e prima di convincere l'acquirente, distribuisci volantini su cui è stampato il commento positivo del tuo potenziale cliente, ecco che commenti una bestiata che rischia di bruciarti come partner affidabile. :roll:
14-1-2025 17:38

Dipende dal tuo metro di utilità, e dalla tua scala di valori, per cui se il tuo valore etico della riservatezza dei tuoi dati e più importante rispetto al consorzio civile della vita comunitaria, allora non accetti certi compromessi. Se inveci li accetti e perché ritieni maggiormente importante il convivire civile rispetto alla... Leggi tutto
23-10-2024 20:14

Aggiungerei anche che chi offre i servizi gioca sempre molto al limite fra legalità ed illegalità per ottenere la massima spremitura dell'utente senza incorrere in sanzioni o, ancora più di frequente, calcolando al meglio il rapporto fra la sanzione possibile ed il vantaggio economico ottenibile con pratiche più o meno illegali. Ovvio... Leggi tutto
19-10-2024 11:17

Non per forza: molti problemi si pongono proprio perché chi offre servizi si appella alla legge per giustificare la richiesta di ogni genere di dati, mentre la legge li autorizza a chiederne solo alcuni. Semmai il problema è che non è obbligatorio citare gli estremi di riferimento (che l'interessato potrebbe almeno verificare prima di... Leggi tutto
11-10-2024 11:55

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