Per OpenAI sono soldi ben spesi: creano dipendenza emotiva dalla IA e fidelizzano l'utente.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-04-2025]
OpenAI, l'azienda dietro ChatGPT, spende «decine di milioni di dollari» per rispondere a frasi gentili come «grazie» e «per favore», secondo quanto dichiarato dal CEO Sam Altman.
L'aneddoto è emerso in risposta a un post su X, con il quale un utente ha chiesto quanto costino queste interazioni educate.
Altman ha risposto con un misto di serietà e ironia, spiegando che i milioni spesi per processare tutti i «please» e i «thank you» sono «ben spesi», perché «non si sa mai».
A pensarci bene, il motivo di questi costi è ovvio. Le frasi gentili non sono semplici ornamenti, dal punto di vista della IA: ogni prompt, anche il più banale, viene analizzato dai modelli, e quindi consuma almeno un po' di energia, e di acqua per il raffreddamento.
Esistono studi secondo i quali, se una IA risponde «Prego» a un utente che le ha detto «Grazie», vengono consumati tra i 40 e i 50 millilitri di acqua.
Certamente interagire in modo cortese con una IA non è strettamente necessario, eppure quasi tutti lo fanno. Aggiungere «grazie» e «per piacere» fa in modo che l'interazione sia un po' più personalizzata, poiché la IA è programmata per tenerne conto e reagire di conseguenza.
Sebbene costoso, è questo approccio che rende ChatGPT più "naturale" e "umano" nelle sue risposte: è un aspetto che il 70% degli utenti apprezza, secondo un sondaggio recente condotto da Future PLC.
L'investimento di OpenAI quindi non è economico, ma strategico. Altman sembra credere che la cortesia digitale rafforzi il legame con gli utenti, alcuni dei quali, secondo uno studio condotto da OpenAI stessa in collaborazione con il MIT, sviluppano vere dipendenze emotive verso i chatbot, trattandoli come amici.
Si tratta di un fenomeno che richiede forse qualche riflessione ulteriore: se per OpenAI i soldi spesi per gestire la "gentilezza" sono un buon investimento, perché fidelizzano gli utenti, quali sono le conseguenze su quanti stanno sviluppando una dipendenza dall'interazione con la IA?
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|
Gladiator