Il mostro a due teste che ucciderà Linux

Dopo il matrimonio con Intel, i seguaci di Apple predicono al pinguino un futuro gramo.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-07-2005]

Winmac immagine

Da quando Steve Jobs, patron di Apple, ha annunciato la partnership con Intel (quelli di Palladium, per capirci) per la fornitura del processore principale dei futuri calcolatori di Cupertino, si è scatenata una ridda di profezie più o meno strampalate.

Voci incontrollate si susseguono: "È la fine di Linux", ridacchiano i seguaci della mela, con questo interrompendo un annoso patto di non belligeranza tra le due tribù, storicamente schiacciate dallo strapotere Microsoft.

Eppure non si capisce che portata potrebbe avere il cambio una parte interna in una linea di calcolatori. Certo, per IBM, il fornitore scaricato, non deve essere un periodo piacevole. Anche per Intel, che ha conquistato un discreto cliente, il futuro potrà essere un po' diverso.

Ma per la maggior parte degli operatori sembrerebbe non cambiare proprio un acca: i computer Apple saranno gli stessi, continueranno a funzionare con Mac OS. Solo chi avrà l'ardire di aprire il cofano, e sarà in grado di interpretare i numeri sui chip, potrà notare la differenza. Nè sarà possibile, giurano a Cupertino, installare Mac su PC standard.

A dir la verità, un cambiamento ci sarà: la possibilità di far girare Windows in maniera nativa su hardware Apple, questo consentirà il "dual boot" tra Windows e Mac. Si avrebbe il meglio dei due mondi (la sicurezza e la stabilità di un sistema Unix e la quantità sterminata di applicazioni per Win) sullo stesso PC.

Questo mostro a due teste, una somigliante a zio Bill, l'altra a zio Steve, sembra essere il giustiziere che cancellerà il pinguino dalla faccia della terra. La comparsa di una macchina simile, cioè, dovrebbe essere letale per le future ambizioni di Linux nel settore desktop (sui server, si sa, si suona tutta un'altra musica).

Eppure, i linuxiani non sembrano affatto terrorizzati. L'arma vincente del pinguino, quella che ha fatto e farà incetta di nuovi adepti, non sta solo nella sua radice Unix, nella sua stabilità e affidabilità, ma nel sistema di libera condivisione del software alla base del FLOSS (Free/Libre/Open Source Software). Chi la pensa diversamente, ha già scelto la mela da tempo.

Chi invece ha abbracciato Linux per il proprio desktop PC non lo ha fatto solo per motivi tecnici, ma per qualcosa in più. Non si tratta di ideologia, come sostengono alcuni, ma di libertà: la certezza che una pluralità di sviluppatori indipendenti, e non un'azienda commerciale, sta curando il tuo sistema operativo ti mette al riparo da ogni vulnerabilità, obsolescenza o truffa.

Certo, la disponibilità di driver è tuttora un problema: nelle distribuzioni Linux gratuite, non possiamo trovare molti driver di periferiche, perchè i loro costruttori non li hanno sviluppati per il pinguino, o li forniscono solo a pagamento.

Ma anche qui la musica sta cambiando: molte società vedono con favore la possibilità di utilizzare la comunità degli sviluppatori per rendere le proprie periferiche fruibili a nuovi mercati. A Via Technologies e XGI Technology, che hanno rilasciato i sorgenti di alcuni driver delle loro schede grafiche, si è aggiunta ATI, che sta lavorando per risolvere la compatibilità delle sue schede con Linux. Ed è solo l'inizio: HP sta producendo un nuovo portatile con una versione di Ubuntu Linux personalizzata.

Non si vede per quale motivo il pinguino dovrebbe arretrare sui desktop. Il sistema è già in grado di soddisfare pienamente sia l'utente terra-terra (applicazioni standard di calcolo e videscrittura, navigazione web e email) sia chi si sente smanettone dentro e, in cambio della libertà di utilizzo, è disposto a fare qualche sacrificio per l'apprendimento.

Restano gli utenti di mezzo, quelli che non vogliono faticare più di tanto per scaricare foto e filmatini dal loro "cellu" ultimo modello. Questi possono essere soddisfatti sia da Mac che da Windows, con una leggera preferenza per la mela, considerando stabilità e sicurezza. Allora per quale motivo dovrebbe scoppiare la mania dell'ibrido Win-Mac?

Non certo per i costi: la soluzione dual-boot non sarà particolarmente economica. Se aggiungiamo, al costo di acquisto di un hardware Apple, la licenza Microsoft (escludiamo in questa sede la pirateria, vero?), più tutto il software a pagamento necessario, il tutto non ha l'aria di essere un buon affare per il consumatore.

Oltre a ciò che abbiamo detto, la transizione della Apple non si concretizzerà prima del 2007, a cui dobbiamo aggiungere qualche tempo per permettere alle due case di organizzare una pacifica convivenza nel dual boot. In questo lasso di tempo (almeno due anni, a spanne), cosa sarà in grado di fare il pinguino? Per averne un'idea, basta guardare ai progressi di Linux in questi ultimi due anni.

Certo, un concorrente in più nel mercato non può che far piacere, anche a noi linuxiani. Ma il duopolio non è tanto diverso dal monopolio. E il fatto che, oltre ad un padrone cattivo, ci sia la possibilità di avere un padrone buono (ma fino a che punto, poi?), per chi ha già assaggiato la libertà, non è che faccia una gran differenza.

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 52)

Volevo aggiungere che ieri ho controllato e Linux stava ancora benissimo. Grazie dell'attenzione.
7-11-2022 19:00

{Paolo Del Bene}
@Danielix da noi che non vogliamo un firmware imbavagliato e dunque abbiamo a nostra disposizione: GNU/linux LibreCMC link[/url] e quelli un pò più Open Source che è OpenWRT [url=http://forum.zeusnews.com/link/364144]link Vieni su irc.freenode.net #librecmc irc.freenode.net #openwrt Saluti Paolo Del Bene
22-11-2016 01:33

Ma “da noi” chi? Leggi tutto
19-11-2016 00:27

{Paolo Del Bene}
Rileggendo tutti i Vostri commenti, mi avete ricordati quando Apple Computer Cupertino.Inc CONTATTO Linus Benedict Torvalds, lo sviluppatore del linux kernel, chiedendogli di rilasciare l'intero sistema operativo che è GNU con l'aggiunta del linux kernel, esclusivamente per i suoi PowerPc e si ritorna al 1997. Povera... Leggi tutto
18-11-2016 21:33

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