Dopo le proposte della tassa sul tubo e sugli SMS, c'è chi vorrebbe tassare ulteriormente la diffusione di contenuti online.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-10-2005]
Prima c'è stata la "tassa sul tubo", cioè una tassa che, nel contesto delle misure previste dalla legge Finanziaria, doveva gravare sulle reti telefoniche ed elettriche; poi era stata limitata alle reti elettriche e, infine, dopo le proteste delle grandi industrie elettriche che rischiavano di essere frenate nel necessario sviluppo di nuove reti di distribuzione, è stata abbandonata dal Governo.
Da qualche giorno si parla della tassa sugli SMS per finanziare l'acquisto dei libri di testo da parte delle famiglie meno agiate; adesso spunta l'ipotesi di una nuova tassa da imporre ai provider su tutto ciò che pubblicano in rete.
Si tratta di un emendamento presentato dal parlamentare dell'UDC Eufemi, una tassa che finirebbe comunque a carico del consumatore, che già paga IVA, SIAE, tasse sui supporti. Per non parlare di quella sui CD vergini, introdotta per coprire il buco creato dai tagli della stessa Finanziaria al Fondo Unitario per lo Spettacolo, che sostiene l'attività dei teatri lirici e di prosa.
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