Il debutto ufficiale della CIE è rinviato al 2011. Chi già ne è in possesso stia attento: la validità non è sempre riconosciuta all'estero.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-12-2009]
La Carta d'Identità Elettronica slitta di un anno: nonostante sia stata introdotta il primo gennaio 2006 con il termine della sperimentazione (ma la prima idea ha ormai otto anni), dalla bozza del decreto Milleproproghe 2009 (in discussione domani al Consiglio dei Ministri) si evince che il debutto sarà rimandato al 2011.
La vicenda della CIE ha ormai una discreta lunghezza e ha raccolto, negli anni, le perplessità di molti tra le quali le più significative sono quelle avanzate da Francesco Pizzetti, Garante per la privacy, il quale ravvisa una sostanziale impreparazione degli uffici giudiziari per quanto concerne la tutela dei dati personali.
La nuova Carta d'Identità conterrà impronte digitali e dati biometrici in formato elettronico: il Garante ha già espresso preoccupazione per la raccolta di tali informazioni, con il timore che possano essere usate "secondo criteri discriminatori" ledendo "la dignità delle persone".
Il primo, più rassicurante, coinvolge coloro che ancora possiedono il vecchio documento cartaceo: alla scadenza non devono fare altro che recarsi in Comune, dove un semplice timbro assicurerà la validità del documento per altri cinque anni anche se ci si reca all'estero.
Il secondo riguarda invece i fortunati che possiedono il documento elettronico che, quando venne rilasciato originariamente, valeva cinque anni: la proroga consiste in un altro documento, cartaceo, che andrà esibito insieme alla CIE qualora richiesto.
Il guaio è che il documento cartaceo di proroga non sempre viene riconosciuto all'estero: l'unico consiglio che il Ministero dell'Interno sa dare a chi, fermato in uno stato straniero - poniamo, dalla polizia - e guardato con sospetto da un ufficiale che non riconosce la proroga della CIE, è di rivolgersi ai diplomatici italiani presenti in loco i quali, non avendo evidentemente di meglio da fare, dovranno cavarlo dall'impiccio.
Questa situazione è tutt'altro che ipotetica; inizialmente è stata prospettata in una circolare emessa dalla Direzione centrale per i servizi demografici del Ministero dell'Interno e rivolta ai Prefetti, i quali dovranno informare i Sindaci che, a loro volta, avranno il compito di mettere in guardia i cittadini che a suo tempo sborsarono 25 euro per avere la "Carta d'Identità del Futuro".
Qualcuno, in ogni caso, già segnala in Rete di non essere riuscito a imbarcarsi su un aereo proprio perché il suo documento d'identità prorogato non veniva riconosciuto; c'è chi dice che sia bene, in questo periodo d'incertezza, avere il passaporto anche se ci si muove all'interno dell'Unione Europea, sempre che si riesca a ottenerlo per tempo e sborsando più di 40 euro, naturalmente).
Considerata la vicinanza delle partenze per le vacanze, numerosi italiani avranno poco di cui gioire.
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