Gli utenti si preparano a procedere contro Microsoft per il riconoscimento del diritto al rimborso delle copie di Windows vendute insieme ai nuovi Pc e mai utilizzate.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-01-2010]
Ora che le class action sono finalmente possibili anche in Italia, l'associazione di consumatori Aduc è intenzionata a muoversi quanto prima e procedere contro Microsoft per l'antica questione dei rimborsi per le copie di Windows preinstallate sui computer nuovi ma mai utilizzate - né desiderate - dagli acquirenti.
Ottenere il rimborso in teoria è possibile, anche se tale possibilità non è sempre presente; in pratica, anche quando la clausola relativa esiste, la procedura si traduce in una lunga odissea e non sempre gli utenti hanno la pazienza, la tenacia o la capacità di arrivare in fondo senza farsi fermare dai vicoli ciechi in cui spesso incappa chi tenta di percorrere la lunga via; in molti casi, poi, i rimborsi vengono semplicemente rifiutati.
La class action proposta da Aduc è rivolta esclusivamente ad acquirenti privati (ovvero che non abbiano fatto l'acquisto tramite partita Iva) di computer con sistemi operativi preinstallati e che non abbiano accettato la licenza d'uso del software né l'abbiano mai utilizzato, condizione necessaria per poter ottenere il rimborso.
A dare speranze di successo alla class action è la "causa pilota" intentata e vinta a Firenze qualche anno fa: il Giudice di Pace ha riconosciuto il diritto al rimborso.
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