Internet e marcatori

Le tecnologie per l'ordine pubblico e la sicurezza (4).



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-11-2011]

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Le tecnologie per l'ordine pubblico e la sicurezza

Ovviamente, ci lasciamo alle spalle una enorme quantità di tracce anche quando ci muoviamo su Internet e sul web ma con una ulteriore aggravante: la Polizia può facilmente accedere al contenuto delle "conversazioni digitali" a cui partecipiamo su Internet (twitter, facebook, forum, post dei blog, etc.) mentre non sempre può accedere al contenuto delle nostre conversazioni telefoniche (voce).

A parte questo, molte aziende e molti enti pubblici hanno studiato a fondo il fenomeno dei "social network" negli ultimi anni ed ora sono disponibili strumenti software che permettono di sfruttare questa enorme mole di informazioni per vari scopi.

Ad esempio, è possibile prevedere (in linea di massima) quando e dove potrebbe esserci uno scontro con la Polizia analizzando il traffico dei messaggi nei social network (Twitter, Foursquare, etc.). Oppure, è possibile valutare la posizione, la consistenza e lo spostamento di un corteo basandosi sui messaggi inviati dai partecipanti. L'articolo continua qui sotto.

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Tutto questo, 15 anni fa semplicemente non esisteva.

Negli ultimi 10 anni si è sviluppata molto la tecnologia che permette di usare vari tipi di "marcatori" per identificare e tracciare una persona od un oggetto. Alcuni di questi marcatori sono "naturali", come le macchie della pelle ed i tatuaggi (che vengono facilmente tracciati dai sistemi biometrici di cui abbiamo già parlato), altri sono "artificiali".

Uno dei marcatori artificiali più classici è la vernice indelebile rossa usata per marcare i soldi ed i rapinatori in caso di furto con scasso o di rapina ma al giorno d'oggi esistono marcatori molto più insidiosi. Un esempio sono i marcatori a micro-punti come DotDNA.

Questi marcatori sono composti da una miriade di minuscoli "dischi" di plastica, del diametro inferiore al millimetro, sui quali sono incisi dei codici di identificazione. Questi dischi sono dispersi in una colla e spruzzati sugli oggetti che si intende marcare (automobili, notebook, banconote, etc.), in modo da renderli tracciabili. La stessa tecnica può essere usata per "spruzzare" ladri, rapinatori e vandali.

Ancora più insidiosa è la tecnica di SelectaDNA che usa del DNA artificiale come marcatore. Questa tecnica è nota come spray-on DNA e viene già largamente utilizzata per marcare in modo invisibile i rapinatori di banche e negozi e per marcare oggetti di vario tipo, tra cui le banconote. Il DNA sintetico resta utilizzabile per giorni o per settimane sui capelli, sui vestiti e sulle banconote.

Si sta già pensando di usare questi sistemi anche per "marcare" i facinorosi durante le manifestazioni, sia spruzzandoli (in vari modi) con dei liquidi sia colpendoli con appositi "palloncini" di gomma non letali.

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Telecamere "attive" e antifurti

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 11)

Da prima! Ricordati di quando Gesù è stato messo in confronto con Barabba.. Avevano chiamato quella della fazione opposta per farlo condannare mischiati nella folla. La storia degli "infiltrati" è di vecchia data. Ciao
23-11-2011 16:35

ehm... lo usavano gia' i Borboni :-) e probabilmente non sono stati i primi, ma i miei ricordi di scuola sono arrugginiti ;-) Mauro Leggi tutto
23-11-2011 10:52

Mi pare un articolo molto propagandistico: - Non esiste ancora una macchinetta con capacita di individuarti in pochi metri (decine o centinaia si) tramite cellulare. - La soft-biometria non riesce tuttora le differenze tra una persona e l'altra nel riconoscimento dei volti. Basta un leggero camuffamento che è fregato. - Addirittura... Leggi tutto
9-11-2011 13:17

Questo è un altro problema ancora. Un problema serio ma che non ha nulla a che fare con le "favole" che questi "ragazzini" si "bevono" prima di andare alle manifestazioni. Il "trucchetto" di infiltrare "volontari" di vario tipo tra i manifestanti per scatenare la violenza e sputtanare... Leggi tutto
8-11-2011 11:18

Mi sembrava evidente. Leggendo l'articolo dovrebbe essere abbastanza chiaro che c'è una bella differenza tra il mondo reale e le le favole che i "ragazzini" in questione si raccontano tra loro (o che qualcuno racconta loro). Leggi tutto
8-11-2011 11:11

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E' giusto. Anche in Italia si dovrebbe fare lo stesso.
Non è giusto, perché limita la libertà.
E' giusto, ma tanto ci sarà chi riuscirà ugualmente a scaricare materiale pornografico.
Ci sono problemi molto più importanti.
Aumenteranno ancora di più i suicidi e gli alcolizzati

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