Il museo dei rumori in estinzione

Dai suoni dei vecchi modem al tono di avvio di Windows 95, una raccolta di rumori che un tempo erano parte integrante della vita tecnologica quotidiana.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-06-2012]

museo rumori estinti

Ci sono dei suoni - non intenzionali, ma casuali, incidentali - che segnano un'epoca per poi sparire nel nulla. Possono rispuntare anni dopo, facendo nascere la nostalgia in chi li ha conosciuti e sguardi perplessi sui volti di chi non li ha mai uditi prima.

Soltanto 15 anni fa, per esempio, ogni singolo utente di Internet porgeva letteralmente orecchio al proprio modem all'atto di ogni connessione: la caratteristica sequenza di suoni, conosciuta quanto la canzone preferita (se non di più), era una musica che spalancava le porte della Rete.

I cosiddetti "nativi digitali" probabilmente non riuscirebbero a riconoscere quei suoni né molti di quelli ospitati dal Museo dei suoni in via d'estinzione, un sito nato proprio per conservare quei rumori un tempo caratteristici ormai scomparsi.

Vi si trovano il suono del Tamagotchi e quello di un vecchio cellulare Nokia, il tono d'avvio di Windows 95 e il rumore meccanico prodotto da una cassetta VHS mentre entra in un videoregistratore.

Brendan Chilcutt, creatore del museo, ha tutta l'intenzione di ampliare la collezione accumulando suoni sino al 2015; quindi impiegherà «i sette anni successivi sviluppando il linguaggio di markup adatto per reinterpretare i suoni come composizione binaria».

Quanto ai suoni prodotti dai vecchi modem - anch'essi presenti nel sito - i profani ricordino che non sono rumori generati per segnalare la trasmissione dei dati: quei suoni sono i dati.

Come spiega Alexis Madrigal, «quel rumore era il mondo analogico che veniva collegato al digitale», e ogni "rumore" aveva un proprio significato, indispensabile per trasmettere dati su una tecnologia nata per trasmettere suoni.

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