Dove abbondano le alternative legali, il filesharing diminuisce.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-11-2013]
Negli ultimi anni il traffico generato da BitTorrent è andato subendo un'evoluzione, e non in senso positivo: la quota globale è andata calando.
A rivelarlo sono i dati pubblicati da Sandvine che, come già alcuni mesi fa, mostrano una continua riduzione del traffico BitTorrent.
L'ultimo rapporto indica un vero e proprio tracollo a livello mondiale: se appena sei mesi fa BitTorrent costituiva il 20% del traffico registrato nelle ore di picco, ora siamo scesi al 7,39% (mentre il consumo di banda resta stabile a 44,5 Gbit al mese).
Il calo non è tuttavia uniforme: se in alcune zone del mondo - come il Nord America - tale fenomeno si fa sentire, in altre - come in Europa - la tendenza è addirittura opposta.
I motivi che hanno portato a questa situazione sono diversi, ma in particolare si possono riscontrare due cause per il calo americano.
La prima è l'entrata in vigore, nello scorso febbraio, dello US Copyright Alert System; la seconda è il crescente successo delle alternative che permettono di vedere film, telefilm e show televisivi in modo del tutto legale.
In effetti, lo stesso rapporto di Sandvine mostra come la parte del leone per quanto riguarda la generazione di traffico (particolarmente in downstream, ma anche considerando entrambe le direzioni insieme) spetti a Netflix e YouTube.
Segno probabilmente che l'offerta di alternative legali al filesharing illegale paga, ma anche che c'è bisogno di un'offerta più decisa di queste alternative in Europa (Netflix, per esempio, è disponibile solo in alcuni Stati).
Nel Vecchio Continente, infatti, BitTorrent continua la propria espansione: durante le ore di picco è questo protocollo il responsabile del 48% del traffico.
Qualcosa di simile accade anche in Asia e in America Latina, dove nelle ore di picco BitTorrent costituisce il 21% e l'11% del traffico.
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