Activision Blizzard ha fatto causa a chi ha scoperto dei metodi per barare a Starcraft II.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-05-2014]
I cheater, coloro che barano, esistono sin da quando esistono i videogiochi, o giù di lì.
Ogni gioco ha i suoi appassionati esperti di programmazione che realizzano software in grado di fornire vantaggi a chi li utilizza, rendendo più facile proseguire nel videogame.
Con la moda dei videogame online, la "piaga" degli imbroglioni ha raggiunto nuovi livelli: barare significa non solo battere un gioco con mezzi illeciti, ma umiliare chi invece gioca lealmente.
Questo è esattamente lo scenario che si può vivere giocando online a StarCraft II, popolare videogame rilasciato da Activision Blizzard nel 2010.
L'azienda ha deciso di non lasciar correre e ha denunciato i programmatori che hanno creato il ValiantChaos MapHack, scaricabile dopo una "donazione" di 62,50 dollari per accedere alla sezione VIP del forum, accusandoli di violazione del copyright.
Non è tuttavia la pirateria il problema principale, per quanto sia quello più citato nella denuncia. In realtà, Blizzard è preoccupata perché il cheat «modifica l'esperienza online di StarCraft II, danneggiando gli utenti legittimi di StarCraft II e, di conseguenza, Blizzard stessa».
«Gli accusati» - prosegue l'azienda - «creano e vendono i loro prodotti software illegali sapendo che stanno aiutando e invitando gli utenti a violare i copyright di Blizzard, a rompere i contratti con Blizzard e a violare in altri modi i diritti di Blizzard».
L'azienda sostiene che l'uso di questo sistema rovina il divertimento di quanti giocano lealmente; ciò porta i giocatori a sentirsi insoddisfatti, a perdere interesse nel gioco e a dichiarare apertamente il proprio malessere.
«Tutto ciò porta a una diminuzione delle vendite e/o degli add-on e delle espansioni, oltre che a danneggiare la reputazione di Blizzard» spiega ancora l'azienda.
Per tutti questi motivi Blizzard chiede che i creatori dell'hack cessino la distribuzione del loro programma e paghino i danni - quantificati in milioni di dollari - per le violazioni al diritto d'autore.
Di queste violazioni sono peraltro colpevoli anche tutti coloro che adoperano il cheat, ma l'azienda non pare interessata a perseguire i singoli utenti: l'obiettivo pare essere proprio l'eliminazione del software incriminato.
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