Ma Kim Dotcom riceverà 90mila euro al mese dalla Nuova Zelanda per mantenersi.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-05-2015]
A un passo dalla meta, il terreno è franato sotto i piedi di Mega, che non riuscirà a farsi quotare in Borsa in tempi brevi.
Il processo che avrebbe dovuto portare la creatura di Kim Dotcom sul mercato azionario è durato mesi e si è basato su una specie di contorsionismo chiamato "acquisizione inversa".
In pratica la TRS, una società locale non attiva ma già quotata, avrebbe dovuto acquistare Mega Ltd e assumerne la ragione sociale, avendo però prima ceduto il 99% delle quote agli azionisti di Mega.
Il problema è che gli azionisti di TRS avrebbero dovuto dare il proprio assenso all'operazione entro il 29 maggio 2015 e, sebbene quella data ancora non sia passata, TRS ha comunicato ufficialmente che ormai non c'è più tempo per rispettare la scadenza.
Svanisce così il sogno di Mega di approdare il Borsa e il suo CEO, Graham Gaylard, non nasconde la delusione; tuttavia, Gaylard non intende arrendersi e fa sapere che per il momento Mega continuerà come azienda privata, almeno fino a che non verrà escogitato un nuovo sistema per farsi quotare.
Dopotutto, le cose non sembrano andare troppo male: gli utenti hanno ormai raggiunto quota 18 milioni, e aumentano al ritmo di 1 milione di nuove iscrizioni ogni mese.
Certo, per la maggior parte si tratta di persone che approfittano del generoso piano gratuito; per Mega si tratta quindi di invogliarli a passare a uno dei piani a pagamento.
In tutto ciò, il fondatore Kim Dotcom resta un po' ai margini, sia perché non ha un diretto coinvolgimento nelle quotidiane attività di Mega sia perché al momento ha altre gatte da pelare, a partire dalla multa che rischia di costargli l'espulsione dalla Nuova Zelanda.
Il panorama sembra piuttosto grigio, ma di recente ci sono state alcune schiarite. La prima è che l'udienza per l'estradizione, in origine fissata per il 2 giugno, è stata rinviata al primo settembre.
L'ultima richiesta sottoposta dal team di legali che assiste Kim Dotcom è infatti stata accolta: il giudice ha deciso di concedere più tempo per la preparazione del caso e assicurare così che l'udienza sia equa.
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Inoltre, un altro giudice ha deciso di sbloccare mensilmente una certa somma di denaro dai beni congelati di Dotcom per consentirgli così di coprire i costi che ogni mese deve affrontare per mantenere il proprio tenore di vita e per pagare le spese legali.
Il giudice ha innanzitutto stimato che per queste ultime Dotcom avrà bisogno di una cifra compresa tra 1,5 e 3 milioni di dollari americani (tra 1,3 e 2,6 milioni di euro).
Poi ha valutato il costo dell'affitto della villa in cui il fondatore di Mega risiede, e che ammonta a 80.000 dollari neozelandesi al mese (circa 53.000 euro); il contratto di affitto scade nel 2016 e una sua risoluzione anticipata causerebbe un danno economico a Kim Dotcom, per cui il giudice ha deciso che è meglio che l'affitto venga regolarmente pagato anziché spostare Dotcom in una residenza meno costosa. Dopo la scadenza questi accordi saranno rivisti.
Poi ci sono le spese per lo staff, attualmente composto da 8 persone; il giudice ha deciso però che 5 persone sono sufficienti, per cui ha consentito l'accesso a soli 25.000 dollari neozelandesi al mese (circa 16.600 euro). Altri 15.000 dollari neozelandesi (10.000 euro) se ne vanno per la sicurezza.
Infine c'è il denaro necessario per cibo, carburante, manutenzione e spese varie; Dotcom aveva chiesto 20.000 dollari neozelandesi, mentre il giudice ne ha concessi soltanto 15.000 contando sul fatto che anche la moglie, seppur separata, contribuirà al mantenimento dei figli.
Da tutto ciò si deduce che, se si è Kim Dotcom, per condurre la propria vita sono necessari almeno 135.000 dollari al mese, press'a poco 90.000 euro.
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