Il software WattsUpDoc è sempre più utilizzato.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-05-2015]
Un dispositivo connesso in rete è potenzialmente esposto ad attacchi di malware che possono comprometterne il funzionamento: ecco perché ci dotiamo di firewall, antivirus e quant'altro.
Se l'oggetto in questione è un dispositivo medico, la faccenda è ancora più seria: un conto è mettere fuori uso un Pc domestico, un altro incidere sull'efficacia di una pompa di infusione, di un pacemaker o di un monitor ospedaliero.
Il problema è che su questi dispositivi non è possibile installare semplicemente un antivirus; su altri, pur concettualmente del tutto identici a un comune computer e dotati del medesimo sistema operativo, sarebbe anche tecnicamente possibile, eppure è impraticabile.
Si pensi per esempio, andando al di fuori dell'ambiente medico per semplicità, a un vecchio bancomat con Windows XP: il sistema permette in teoria l'installazione di un antivirus, ma per evidenti motivi ciò non succede.
In tutti questi casi, il pericolo è in agguato. Alcuni ricercatori americani hanno però ideato una soluzione del tutto originale, sviluppando un programma che riesce a rilevare l'eventuale presenza di malware in un dispositivo in base al consumo di elettricità del dispositivo stesso: WattsUpDoc.
The Register riferisce, pur senza fare nomi, che due grandi ospedali americani stanno già testando questo sistema sulle proprie apparecchiature.
WattsUpDoc nasce già nel 2013 e, nel frattempo, è diventato parte dell'offerta commerciale di Virta Labs, l'azienda fondata dai suoi creatori.
L'idea di base è che il consumo di corrente varia a seconda dell'attività in cui è impegnato il dispositivo sotto controllo; se apro un browser per visitare il sito di Google potrò rilevare un certo schema, se invece lo uso per visitare YouTube ne avrò un altro. Se un malware entra nel sistema, potrò rintracciare la sua firma partendo dalla presa elettrica.
Da questa sommaria descrizione si capisce come WattsUpDoc sia soltanto un pezzo del puzzle: il sistema completo è costituito anche da rilevatori da montare sulle prese, peraltro in maniera praticamente invisibile.
I due anni trascorsi dall'ideazione del software sono serviti a sviluppare un'ulteriore tassello: tramite un'intensa attività di apprendimento automatico (o machine learning) è stata creata un'infrastruttura cloud che analizza le informazioni ottenute dall'hardware per consentire a WattsUpDoc di identificare le minacce.
«Ciò che si può capire attraverso il consumo di elettricità» - ha spiegato Benjamin Ransford, uno degli ideatori - «sono cose come quale computer sia collegato alla presa o, cosa ancora più interessante, ciò che il computer sta facendo. Noi stiamo pensando a quelle macchine sulle quali è molto difficile intervenire per correggere una falla, che sono molto difficili da aggiornare, e alle quali è anche molto difficile avere accesso».
I due esperimenti principali condotti con la versione di WattsUpDoc in test presso gli ospedali hanno mostrato che la piattaforma è stata in grado di ottenere un'accuratezza del 94% nel riconoscimento del malware noto (cioè del quale sono disponibile le "firme" perché è già stato incontrato dal sistema) e dell'85% nel riconoscimento del malware ignoto: si tratta di valori che dimostrano l'efficacia, poiché anche i programmi antivirus più quotati spesso non riescono a fare di meglio.
Durante la presentazione della piattaforma all'ultima RSA Conference, svoltasi dal 20 al 24 aprile a San Francisco, WattsUpDoc è stato inoltre in grado di identificare le firme dei siti web visitati, riconoscendo Yahoo, Twitter e YouTube.
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