Se il testo o le immagini infrangono il copyright.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-05-2016]
Grazie all'enorme diffusione delle tecnologie di stampa fare copie di documenti o interi libri è ormai un'operazione banale.
Il guaio è che questa facilità si scontra con le esigenze del copyright: se stampare la copia di un libro protetto da diritto d'autore scaricata da Internet non richiede più di pochi minuti, ci saranno copie regolari di quel libro che resteranno invendute.
Seguendo questo ragionamento IBM ha ideato un sistema per «limitare» le funzioni delle stampanti, così che stampino soltanto quei contenuti per i quali l'utente possiede i diritti.
Il sistema, chiamato semplicemente «Copyright Infringement Prevention» (ossia Prevenzione della violazione del diritto d'autore), prevede che «il computer stabilisca se il file possa essere stampato basandosi, almeno in parte, su materiale identificato protetto da copyright».
L'identificazione del materiale avviene tramite diversi mezzi, elencati nella richiesta di brevetto presentata da IBM, come il codice ISBN, le informazioni del Copyright Office degli USA.
IBM prevede che lo stesso concetto si possa applicare non soltanto alle stampanti ma anche agli scanner, per impedire che si acquisiscano illegalmente copie di libri o immagini.
L'intento dell'intero sistema però non è soltanto prevenire la copia di lavori protetti, ma anche favorire la diffusione delle copie regolari.
Il brevetto contiene infatti una sezione che descrive come sia possibile utilizzare questa tecnologia per fornire opzioni che consentano di «acquisire una regolare licenza» grazie alla quale riprodurre legittimamente i contenuti protetti dal diritto d'autore.
Sarebbe una sorta di equivalente cartaceo del pulsante Acquista che campeggia vicino ai video musicali di YouTube e che permette di acquistare regolarmente il brano da servizi come iTunes.
È difficile immaginare che qualcuno voglia coscientemente comprare stampanti e scanner artificialmente limitati in questo modo, ma l'idea potrebbe avere un certo mercato negli ambienti aziendali, dove spesso si avverte l'esigenza di limitare le possibilità degli utenti.
Non possiamo poi dimenticare il caso delle "stampanti spione" emerso alcuni anni fa: era stato il governo USA a convincere i produttori di stampanti far sì che queste inserissero un codice univoco in ogni pagina stampata. Magari qualche forza politica, o qualche lobby, potrebbe essere interessata a obbligare i produttori a inserire la tecnologia di IBM nei loro prodotti.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|
Gladiator