Ma restano comunque anche i rischi.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-01-2017]
È lungo ben 400 pagine il meta-studio pubblicato dalla statunitense National Academy of Science, Engineering and Medicine sui benefici e i danni causati dal consumo di cannabis e cannabinoidi.
Analizzando oltre 10.000 studi clinici, l'Accademia ha provato a trarre conclusioni definitive sugli effetti dell'utilizzo della cannabis e sulla sua utilità in campo medico, arrivando a definire alcune caratteristiche ma lasciando aperte anche alcune domande.
La prima conclusione, sulla quale i ricercatori si sono trovati d'accordo, è che la cannabis e i cannabinoidi hanno un'efficacia provata nel trattamento del dolore cronico, in special modo quello legato alla sclerosi multipla.
Un effetto positivo è stato trovato anche nel trattamento della nausea e del vomito sofferti dai pazienti sottoposti a chemioterapia.
Ci sono poi alcuni indizi che paiono testimoniare un effetto anti-infiammatorio della cannabis, sebbene gli autori dello studio riconoscano che sarebbero necessarie più ricerche per arrivare a definire l'influsso della cannabis e dei suoi derivati sul sistema immunitario.
La ricerca afferma inoltre che l'uso di cannabis non è legato all'insorgere di tumori ai polmoni e al collo, sebbene riconosca che fumare marijuana possa accrescere i problemi respiratori, se se ne fa un uso regolare.
Se poi si continua a fumare marijuana durante la gravidanza è possibile che il bambino nasca sottopeso, mentre ancora non è chiaro se ci siano conseguenze a lungo termine.
I ricercatori non hanno saputo trarre conclusioni definitive - poiché non sono state ancora fatte abbastanza ricerche in questo senso - sull'ipotizzato legame tra l'uso di marijuana e l'insorgenza di infarto o diabete, sebbene alcune prove indichino che fumare erba possa causare un attacco cardiaco.
Un effetto negativo provato è l'immediato calo delle capacità di apprendimento, di memorizzazione e di attenzione quando si fuma marijuana. Gli studi sembrano inoltre indicare che questi effetti permangano anche quando si smette di fumare e che ciò abbia un effetto sulla carriera scolastica e lavorativa, ma anche in questo caso sarebbe necessario approfondire la ricerca.
Gli studiosi hanno inoltre rilevato una possibile correlazione tra l'uso di marijuana e il rischio di sviluppare patologie mentali come la schizofrenia, l'ansia e la depressione.
Ci sono infine alcune prove che indicano come il consumo di cannabis apra la porta all'utilizzo di altre sostanze, tra le quali la più utilizzata è il tabacco. Gli autori dello studio hanno trovato un collegamento evidente tra l'uso di marijuana e la tendenza a sviluppare la dipendenza da altre sostanze.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|