Blizzard, causa milionaria contro i cheat

Il produttore di bot e trucchi per videogiochi Bossland dovrà pagare un risarcimento molto salato.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-03-2017]

blizzard cheat causa

Imbrogliare nei videogiochi è una questione di onestà ma per la Blizzard, autrice di successi come World of Warcraft e Overwatch, è anche una questione economica.

Chi imbroglia nei MMORPG crea scontento tra i giocatori onesti, che nei casi estremi potrebbero essere tentati di abbandonare il gioco, privando l'azienda degli incassi.

Così, Blizzard ha deciso di agire direttamente contro uno dei maggiori produttori di cheat: la tedesca Bossland, specializzata nella creazione di bot per i giochi online più popolari.

L'accusa di Blizzard è molto ampia: comprende la violazione del copyright dell'azienda, concorrenza sleale e la violazione del DMCA, in particolar modo la sezione che vieta di violare le protezioni. Inoltre, i cheat e i bot di Bossland avrebbero causato perdite per milioni di dollari a causa delle mancate vendite.

Blizzard ha anche fatto i conti: basandosi sulle dichiarazioni stesse di Bossland, che afferma di aver venduto 118.939 prodotti negli USA a partire da luglio 2013, e calcolando che almeno il 36% di questi sono cheat, è arrivata alla conclusione che i prodotti venduti in violazione delle leggi sono 42.828.

Pertanto ha chiesto l'«indennizzo minimo» per ciascuno di essi: dato che tale indennizzo ammonta a 200 dollari, ecco che la richiesta complessiva è di ben 8.563.600 dollari.

«Blizzard richiede soltanto il risarcimento minimo. Pur avendo diritto a richiedere una somma superiore, intende pretendere soltanto il minimo risarcimento previsto per i danni» hanno spiegato i portavoce dell'azienda.

Sondaggio
Quando fai la spesa, qual è tra questi il profilo in cui ti ritrovi maggiormente?
Vado dritto verso quello che devo comprare e non perdo tempo: guardo solo le caratteristiche del prodotto e quanto costa.
Leggo sempre attentamente le etichette dei prodotti.
Per me gli acquisti sono necessari per una vita piena e appagante.
Per me il prezzo è più importante della marca.
Preferisco essere servito piuttosto che servirmi da solo.

Mostra i risultati (1885 voti)
Leggi i commenti (4)

Anche perché - aggiunge sempre Blizzard - «200 dollari sono all'incirca il costo di una licenza per un anno di Bossland Hacks. È dunque molto probabile che Bossland abbia ricavato molto più di 8 milioni di dollari dalle vendite di Bossland Hacks».

Dal canto proprio, Bossland ha inizialmente cercato di far cadere le accuse appellandosi a un difetto di giurisdizione, ma la tesi non è stata accolta.

A quel punto ha smesso di rispondere a ogni ingiunzione, e ora sarà probabilmente condannata.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (2)

Eh ma gli americani si ritengono ancora i padroni del mondo... :wink: In ogni caso sono d'accordo con te ma forse ci vorrà solo più tempo per chiudere la vertenza.
19-3-2017 16:47

{Paolo Del Bene}
La Germania non è un paese negli USA, dunque la vedo difficile come richiesta.
17-3-2017 15:44

La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Fidanzati sospettosi o inguaribili diffidenti, qual è la vostra arma preferita tra quelle che Facebook mette a disposizione di voi gelosoni per controllare il vostro partner?
I cuoricini in bacheca: un segno per far sentire sempre e dovunque la propria presenza, nonché un espediente per marcare il territorio del partner.
L'applicazione "Chi ti segue di più?": bisogna convincere il partner a usare questa applicazione (apparentemente innocua) per scovare eventuali vittime da annotare sulla propria black list.
Facebook Places: permette di taggare compulsivamente il partner e rendere noto al mondo intero il fatto che lei e il suo lui si trovano sempre insieme.
L'auto tag nelle foto: indispensabile strumento per essere certi di ricevere notifiche qualora un'altra persona osasse commentare o piazzare "Mi piace" alle foto del/della partner.
I commenti minatori: il simpatico approccio ossessivo-compulsivo verso chi tagga il partner o ne invade la bacheca. Di solito consiste in un discreto: "Che bello il MIO amore!"
Il profilo Facebook in comune: un unico profilo scoraggia anche il più audace dei rivali dal tentare un approccio.
La password nota al partner: Della serie: "Amore, se non mi nascondi niente allora posso avere la tua password?". Nessun messaggio di posta, commento o notifica è al sicuro.
Il tasto "Rimuovi dagli amici": una volta in possesso della password del partner, qualsiasi rivale dalla foto profilo provocante o la cui identità è sconosciuta verrà subito rimosso dagli amici.
La trappola: spacciandosi per il partner (password nota), si inizia a contattare i presunti rivali e testare le loro intenzioni con domande e allusioni per far cadere in trappola anche i più astuti.
Il Mi piace minatorio: post, foto, tag, nuove amicizie sono regolarmente marchiati da un Mi piace del partner. Dietro una parvenza di apprezzamento, dimostrano quanto in realtà NON piaccia l'elemento.

Mostra i risultati (437 voti)
Novembre 2025
I crescenti segni dell'esplosione
WhatsApp apre le porte a Telegram, Signal e altri servizi: inizia l'era delle chat cross-app
Con Gemini Google Maps ti parla davvero: indicazioni vocali, punti di riferimento e AI
La RAM costa più dell'oro: l'intelligenza artificiale fa impennare i prezzi della DRAM
App di autenticazione e chiavi hardware, anche di scorta
Resuscitare l'aspirapolvere smart ucciso da remoto dal produttore
AGCOM, ecco la lista dei siti porno che richiederanno la verifica dell'età: si parte il 12 novembre
Ottobre 2025
Microsoft Azure in crisi: il disservizio ha fermato le Poste, Starbucks e il Parlamento scozzese
Anche Aranzulla teme la IA: il calo del traffico è reale e coinvolge tutta l'editoria digitale
Oltre 2.000 pacchi Amazon scomparsi scovati dai Carabinieri in un magazzino nel milanese
La pasta termica che corrode il metallo e "fonde" insieme dissipatore e CPU
Pericolo! Stampante nuova!
Internet delle cose, dobbiamo abituarci alla morte
L'OS di Commodore per gli orfani di Windows 10: OS Vision 3.0, cuore Linux ed estetica retro
Guida autonoma in 60 città italiane: Italia primo laboratorio europeo per i test
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 12 novembre


web metrics