L'attacco ha paralizzato l'intera rete informatica.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-01-2018]
Le informazioni sanitarie conservate nei sistemi informatici degli ospedali non sono preziose soltanto per il personale medico: la loro natura di "dati sensibili" fa sì che siano anche ghiotte prede per gli hacker. L'articolo continua qui sotto.
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I computer si sono bloccati e hanno preso a mostrare soltanto una schermata che chiedeva il pagamento di un riscatto in Bitcoin: soltanto cedendo al ricatto - spiegavano gli autori dell'attacco - il personale dell'ospedale avrebbe potuto avere nuovamente accesso ai dati.
L'amministrazione ospedaliera non s'è però lasciata intimorire e ha deciso di spegnere ogni Pc, al fine di evitare il diffondersi di di qualsiasi malware avesse colpito i computer, per poi contattare l'Fbi.
Le informazioni divulgate dagli investigatori sono a questo punto molto scarse, ma pare che l'attacco non sia stato facilitato da qualche tipo di errore umano, come un dipendente che abbocca a una email di phishing.
Attualmente la rete informatica dell'ospedale americano è tornata alla pieno operatività, ma l'Fbi non ha spiegato se il ritorno alla normalità sia stato ottenuto cedendo al ricatto oppure liberando il sistema dall'infezione. In ogni caso, l'amministratore della struttura ritiene che non ci sia stato alcun furto di dati.
Ciò di cui gli agenti federali statunitensi sono sicuri è che, a giudicare da quanto era sofisticato l'attacco, l'autore non era «un ragazzino quindicenne che vive nel seminterrato dei suoi».
In altre parole, non si è trattato soltanto di una ragazzata, ma dell'atto di un criminale con un obiettivo preciso.
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