[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-08-2019]
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Lo smartphone senza Android di Huawei arriverà entro la fine dell'anno
Ha un nome internazionale il sistema operativo finora chiamato col nome in codice Hongmeng (che sarà comunque ancora usato in Cina) che Huawei sta sviluppando come alternativa ad Android: Harmony OS.
L'azienda cinese l'ha annunciato pubblicamente alla Huawei Developer Conference ora in corso sebbene se ne parli sin da quando sono iniziate le sanzioni statunitensi e lo sviluppo, in realtà, sia in corso da un paio d'anni.
Harmony OS non è ancora pronto per gli smartphone e pertanto, al di là dell'annuncio, Huawei non è stata in grado di mostrare un telefono equipaggiato con questo sistema. Nei prossimi giorni però svelerà un televisore, l'Honor Vision TV, che già lo adopera: il sistema, leggero e modulare, è infatti nato per equipaggiare una vastissima gamma di dispositivi diversi.
Dal punto di vista tecnico, Harmony è un sistema a microkernel, come il vociferato Fuchsia, il progetto su cui Google sta lavorando per creare un successore di Android.
È inoltre progettato per funzionare su una varietà di dispositivi e sarà "bloccato": in altre parole non sarà possibile per gli utenti ottenere l'accesso di root, come invece è possibile fare con Android, in quanto ciò è ritenuto un rischio per la sicurezza.
Secondo Huawei, Harmony è più veloce e più sicuro di Android e nativamente non è compatibile con le applicazioni scritte per quest'ultimo, anche se i linguaggi supportati per la realizzazione delle app sono i medesimi: ci sono Java e Kotlin, ma anche C e C++.
Gli sviluppatori delle varie app dovranno apportare quelli che il CEO del Consumer Business Group di Huawei Richard Yu ha chiamato «dei piccoli cambiamenti» per poterli far girare sotto Harmony OS, e nel complesso l'operazione dovrebbe essere «molto semplice».
Proprio la questione delle app è il punto principale da affrontare per Huawei, se vuole che il proprio sistema abbia successo: ora sta lavorando sulla creazione di AppGallery, un'alternativa a Google Play, e su Huawei Mobile Services come alternativa a Google Play Services.
La creazione di un proprio ecosistema software è un passo importante che potrebbe diventare fondamentale entro la fine di quest'anno o all'inizio del prossimo, quando il futuro delle sanzioni americane sarà deciso: se Huawei dovrà davvero staccarsi da Android, Harmony dovrà essere in grado di offrire ai propri utenti un'esperienza che non faccia loro rimpiangere la concorrenza.
Richard Yu ha affermato tuttavia che già «molti partner» hanno mostrato interesse per lo sviluppo di prodotti per Harmony OS - che, non dimentichiamo, non è né solamente né primariamente destinato agli smartphone - anche se non ha voluto fare alcun nome.
In ogni caso, il piano di Huawei prevede di costruire per Harmony una robusta presenza in Cina - attraverso la diffusione su televisori, sistemi di infotainment per auto, dispositivi della IoT e via di seguito - e solo in seguito espandersi il resto del mondo.
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