[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-09-2020]
Nel 2018 fu resa nota la notizia che un veicolo autonomo della flotta di Uber aveva, mesi prima, investito e ucciso una donna a Tempe, in Arizona (Usa).
Il software incaricato di gestire il rilevamento dei pedoni aveva commesso un errore, credendo che la donna - che stava attraversando la strada - fosse un falso positivo: aveva quindi tirato dritto, travolgendola.
L'anno scorso la pubblica accusa dello stato dell'Arizona ha deciso di non incriminare Uber (che nel frattempo ha sospeso ogni sperimentazione in Arizona e ripreso su scala minore a Pittsburgh, ma la faccenda non s'è chiusa lì: sotto accusa è finita Rafaela Vasquez, la donna che il giorno dell'incidente si trovava dietro al volante.
Ogni veicolo autonomo doveva e deve avere un guidatore umano pronto a prendere il controllo in caso di emergenza, proprio per evitare casi come quello accaduto a Tempe. È chiaro che, perché tutto funzioni al meglio, il guidatore deve restare concentrato.
Il Gran Giurì cui è stato sottoposto il caso per valutare il rinvio a processo ha esaminato la situazione di quel giorno - l'incidente è avvenuto in un tratto di strada ben illuminato e l'auto viaggiava a 38 miglia orarie (circa 60 km/h) - e ha concluso che, se Rafaela Vasquez in quel momento non fosse stata distratta, la donna investita sarebbe ancora viva.
Dalle registrazioni della telecamera interna al veicolo è infatti emerso che la guidatrice ha distolto gli occhi dalla strada (guardando verso il basso) per circa cinque secondi appena prima che l'auto investisse la vittima: li ha rialzati un istante prima dell'impatto, ma a quel punto era troppo tardi per fare qualcosa.
Davanti a queste prove, il Gran Giurì ha deciso di confermare l'accusa di omicidio colposo avanzata dal procuratore, aggravata però dal fatto che il crimine è stato commesso con uno «strumento pericoloso», ossia l'auto. Ciò porta la pena massima cui la Vasquez rischia di vedersi condannata alla fine del processo da 2 anni e mezzo di prigione a 6 anni.
«La guida distratta» - ha spiegato uno dei legali della Contea di Maricopa, in cui si trova Tempe - «è un problema di grande importanza nella nostra comunità. Quando si mette dietro al volante, un guidatore ha la responsabilità di controllare e gestire il veicolo in modo sicuro e secondo le leggi».
Rafaela Vasquez al momento è libera in attesa del processo, ma deve indossare una cavigliera elettronica che ne segue gli spostamenti.
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