Il mercato chiede decoder unici per la Tv satellitare, per il digitale terrestre e per la Tv via Adsl o fibra ottica. Chi conquisterà il mercato?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-02-2004]
Si discute molto in Italia del digitale terrestre (anche per i rivolti politici legati alla legge Gasparri) che dovrebbe essere il futuro della Tv in Italia, mentre la nuova Sky di Murdoch, dopo le prime incertezze, sta facendo uscire dalla stasi la Tv satellitare italiana.
Mentre partono le prime sperimentazioni di digitale terrestre cresce però l'interesse degli italiani verso Fastweb, scelta sempre di più per l'offerta televisiva on demand portata sulle Tv grazie ai suoi cavi in fibra ottica, che comprende già alcuni canali di Sky.
Intanto Telecom Italia, proprietaria del terzo polo televisivo italiano, costituito da La7 e Mtv, vuole sfruttare e consolidare la sua posizione dominante nell'Adsl con un'offerta televisiva di eventi sportivi e musicali; anche Tiscali è pronta a entrare nel mercato della banda larga.
Uno dei motivi che può frenare lo sviluppo del digitale terrestre (ed anche della tv via Adsl/fibra) è il fatto che un consumatore dovrebbe dotarsi di tre apparati diversi, con una spesa non indifferente, in un momento in cui non c'è ancora un'offerta di contenuti diversi e tali da porre in una luce diversa un mezzo piuttosto di un altro.
Chi offrirà un unico decoder e un unico set-top-box ha la possibilità di conquistare il mercato della Tv a pagamento, qualunque sia il mezzo di trasmissione. Anche in questo Telecom Italia ha una forte convenienza e un decisivo vantaggio nell'essere la prima a offrire il decoder universale.
Telecom Italia dispone infatti di più di un milione e mezzo di clienti Adsl, è azionista di minoranza di Sky e sta per iniziare la propria sperimentazione di digitale terrestre (coinvolgendo circa 500 dipendenti) a Torino, Milano, Modena e in altre città.
Consideriamo poi gli stretti legami che Telecom Italia continua a intrattenere con il più forte editore multimediale italiano, l'Istituto Geografico De Agostini, che ha forti interessi nella Tv in Spagna. Le carte che il più grosso gestore telefonico fisso e mobile italiano può giocare sono uniche e vincenti nel futuro della Pay Tv del nostro Paese.
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