[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-10-2025]
Con l'ultima build di Windows 11, la Insider Preview 26220.6772, Microsoft ha disattivato uno degli ultimi sistemi che permettevano di aggirare l'obbligo di utilizzare un account Microsoft durante l'installazione di Windows 11. Non funziona più il comando start ms-cxh:localonly, che consentiva di creare un account locale bypassando la schermata di accesso online. In precedenza era stato rimosso il comando oobe\bypassnro; ora l'azienda ha confermato di voler eliminare tutti i meccanismi noti che consentivano la configurazione offline.
La motivazione ufficiale è legata alla sicurezza e alla completezza della configurazione. Secondo Amanda Langowski, responsabile del programma Windows Insider, questi metodi «saltano inavvertitamente schermate critiche dell'OOBE», lasciando i dispositivi «non completamente configurati per l'uso». Microsoft sostiene che una configurazione corretta richiede una connessione a Internet e un account Microsoft per garantire l'integrazione con servizi come OneDrive, BitLocker, Microsoft 365 e Phone Link.
La decisione ha suscitato reazioni contrastanti, soprattutto tra gli utenti avanzati e gli amministratori di sistema, che da tempo preferiscono installazioni offline per motivi di privacy, controllo e personalizzazione. L'uso di account locali consente di evitare la sincronizzazione automatica, la crittografia forzata e la presenza di pubblicità integrate nel sistema operativo.
Gli utenti di Windows hanno storicamente trovato soluzioni alternative per mantenere la possibilità di installazione locale, come script personalizzati o modifiche al registro; oppure si sono rivolti a software come Rufus. Alcune di queste tecniche sembrano ancora funzionare, ma richiedono competenze avanzate e non sono ufficialmente supportate. Microsoft dal canto suo sta valutando l'introduzione di una funzione che consenta di scegliere il nome della cartella utente durante il setup, una richiesta frequente tra gli utenti più esperti.
La strategia di Microsoft punta chiaramente alla centralizzazione dei servizi cloud e alla standardizzazione dell'esperienza utente. Da un lato questo approccio può semplificare la gestione del sistema per l'utente medio, dall'altro riduce la flessibilità per chi desidera un ambiente più controllato e privo di legami con l'ecosistema online.
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