Gli amministratori possono anche selezionarle, ma il sistema farà finta di niente.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-01-2022]
Gli utenti delle versioni professionali di Windows - e gli amministratori dei sistemi aziendali in cui più spesso esse sono adottate - hanno a disposizione uno strumento potente per intervenire sul comportamento del sistema operativo: l'Editor dei Criteri di Gruppo (Group Policy Editor).
Al suo interno, una notevole quantità di voci consente di regolare in maniera molto precisa ogni aspetto di Windows seguendo i criteri già messi a disposizione oppure definendone di nuovi. Ciò, naturalmente, è vero soltanto se il sistema poi rispetta quei criteri.
Se è necessario fare quest'ultima precisazione è perché Microsoft stessa ha rivelato che ci sono 25 criteri legati a Windows Update che in realtà Windows 10 e 11 (con alcune differenze in base alla versione) non prendono più in considerazione: finalmente, gli amministratori che si chiedevano come mai i PC consegnati alle loro cure non si comportassero nella maniera attesa hanno una risposta ai loro dubbi.
In un momento di chiarezza, Microsoft ha deciso non soltanto di rivelare quei criteri, ma anche di spostarli in una sottocartella denominata Legacy in Windows 11, affinché sia chiaro che restano soltanto per motivi retrocompatibilità ma, in realtà, non servono a nulla.
I criteri non più riconosciuti dal sistema (ma generalmente sostituiti da nuovi criteri operanti) sono vari, e vanno dalla possibilità di nascondere l'opzione Aggiorna e arresta nel menu Start a quella di riprogrammare l'installazione degli aggiornamenti automatici, passando per il rinvio del riavvio a seguito delle installazioni programmate: l'intera lista è preziosa, e si trova nel già citato post in uno dei blog di Microsoft.
La stessa pagina indica anche quali sono le nuove modalità per ottenere lo stesso effetto della policy ignorata, anche se non sempre ne esiste una. Per esempio, la possibilità di nascondere il pulsante Aggiorna e arresta, definita in un criterio legacy, da anni è in realtà inattiva: non solo sin dal lancio di Windows 10 non viene riconosciuta, ma non esiste un modo alternativo per utilizzarla.
Microsoft, evidentemente, non si fida abbastanza degli utenti da concedere loro il controllo completo sul sistema, anche se per ottenerlo è necessario aprire uno strumento relativamente oscuro come l'Editor dei Criteri di Gruppo (peraltro non disponibile in Windows 10 o 11 Home) che l'utente comune nemmeno conosce.
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