Il sistema di Google è meno esigente di Windows e consente così di recuperare hardware altrimenti obsoleto.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-02-2022]
Sebbene Windows sia ampiamente il sistema operativo più diffuso e non sembri in alcun modo voler cedere lo scettro, non sono pochi gli utenti che vorrebbero un'alternativa più stabile, meno imprevedibile, meno esigente in termini di risorse, e possibilmente anche più sicura.
Linux è la prima possibilità che in questi casi viene in mente ma purtroppo soffre della fama di sistema "difficile" e, nonostante ciò non sia necessariamente vero, la voce diffusa scoraggia gli utenti dal concedergli una chance. Il sistema del pinguino non è però l'unica alternativa.
Di recente abbiamo parlato della decisione presa dalla catena di alberghi Nordic Choice Hotels di passare da Windows a Chrome OS adducendo ragioni legate alla sicurezza, un'operazione che finora non l'utente comune non poteva però pensare di affrontare a cuor leggero.
Ora Google ha però rilasciato una "variante" di Chrome OS chiamata Chrome OS Flex e sviluppata proprio con l'intento di rendere il passaggio il più indolore possibile.
Chrome OS Flex nasce dall'esperienza di Neverware, azienda acquisita da Google nel 2020 e che s'era fatta notare per la propria soluzione per l'abbandono di Windows in favore di Chrome OS denominata CloudReady, di cui Chrome OS Flex è l'edizione "made in Google".
Chrome OS Flex può essere installato su qualsiasi PC o Mac, sostanzialmente trasformandolo così in un Chromebook: data la "leggerezza" del sistema di Google, questa operazione consente di recuperare hardware vecchio e non più in grado di tenere dietro alle richieste di Windows in termini di risorse.
«Chrome OS Flex» - spiega Google - «ha la stessa base di codice e lo stesso ritmo di rilasci di Chrome OS. Contiene il browser Chrome, Google Assistant e le caratteristiche accessibili su più dispositivi tramite la stessa interfaccia utente di Chrome OS. Inoltre, con l'aggiornamento Chrome Enterprise for Education, i reparti IT possono gestire i dispositivi Chrome OS Flex e i dispositivi Chrome OS fianco a fianco nella console di Google Admin».
Da queste parole, scritte da Thomas Riedl, dirigente di Google, si capisce come Google Flex OS sia una soluzione pensata soprattutto per le aziende e, ancora più in particolare, per le scuole e le istituzioni educative, ossia le realtà in cui i Chromebook hanno conosciuto il maggior successo e che spesso dispongono di un parco hardware non troppo recente di cui non vorrebbero disfarsi.
Bisogna inoltre tenere presente che, allo stato attuale, Chrome OS Flex non è del tutto identico a Chrome OS: per esempio non ha accesso al Play Store, né può eseguire le app per Android, anche se la situazione dovrebbe cambiare in un prossimo futuro.
Infine, è forse bene ricordare che Chrome OS Flex non è consigliabile a chi sia intenzionato a lasciare Windows per ragioni che potremmo definire ideologiche: se ciò che non soddisfa del sistema di Microsoft è la dipendenza che impone all'utente dalle scelte proprietarie di una grande azienda, scambiare una multinazionale per un'altra non è esattamente la soluzione.
In ogni caso, chi volesse mettere alla prova questa possibilità sappia che può anche provare Chrome OS Flex eseguendolo da una chiavetta USB, tenendo tuttavia a mente che il sistema ancora non è considerato in versione definitiva: i più coraggiosi possono quindi iscriversi sulla pagina ufficiale per ottenere le istruzioni ufficiali di installazione o consultare la pagina di supporto relativa.
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