Il piano del Dipartimento di Giustizia - fare di Google uno spezzatino di società - sarebbe un danno per i browser concorrenti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-11-2024]
Nella lista di tutti coloro dai quali ci si sarebbe potuti ragionevolmente attendere un'opposizione alla suddivisione di Google proposta dal Dipartimento di Giustizia USA (DoJ) il nome di Mozilla non è probabilmente in cima.
Eppure in questi giorni - durante i quali il DoJ ha formalmente chiesto a un giudice federale di costringere Google a vendere il browser Chrome - Mozilla ha fatto sentire la propria voce opponendosi a quanto proposto.
In particolare, la mamma di Firefox non s'oppone tanto alla vendita del proprio principale rivale quando al divieto che il DoJ vorrebbe imporre a Google di condividere gli introiti delle pubblicità con quei soggetti terzi che propongono ai propri utenti Google come motore di ricerca predefinito.
Precisando questo dettaglio si capisce meglio perché mai Mozilla difenda Google: buona parte degli introiti di Mozilla, infatti, viene proprio dalla condivisone dei ricavi pubblicitari operata da Google; perdere questa fonte le sarebbe fatale.
Proprio questa è infatti la motivazione portata: impedire a Google di spartire con altri quanto ricavato dalla pubblicità - in base agli accordi sulla ricerca - sarebbe la fine di tante realtà minori e, paradossalmente, causerebbe la sparizione di quella concorrenza che il DoJ dice di voler sostenere punendo Google.
Piuttosto che fare uno spezzatino di Google, Mozilla ritiene che la strada giusta da percorrere consista nell'«affrontare gli ostacoli alla competizione e [nel] favorire la creazione di un mercato che valorizzi la competizione e la scelta dei consumatori».
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