[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-09-2025]
Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha ridotto a maxi-sanzione da 1,128 miliardi di euro inflitta ad Amazon dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) nel dicembre 2021 per abuso di posizione dominante nel settore della logistica per l'e-commerce. La sentenza ha confermato la validità delle accuse mosse dall'Antitrust, ma ha giudicato immotivato l'aumento del 50% applicato alla sanzione base, riducendo l'importo stimato a circa 750 milioni di euro. La decisione rappresenta un parziale successo per Amazon, che aveva contestato la multa su più fronti.
L'indagine dell'Antitrust, avviata nell'aprile 2019, si era concentrata sulla strategia di "self-preferencing" di Amazon, ovvero il favoritismo verso il proprio servizio di logistica (FBA). Secondo l'AGCM, Amazon avrebbe penalizzato i venditori terzi che non utilizzavano FBA, limitandone la visibilità e l'accesso a strumenti chiave come l'etichetta Prime, la partecipazione a eventi come il Black Friday o il Prime Day e l'inclusione nella Buy Box, la vetrina che genera la maggior parte delle vendite sul marketplace. Queste pratiche avrebbero rafforzato la posizione dominante di Amazon nel mercato italiano dei servizi di intermediazione su marketplace, danneggiando sia gli operatori logistici concorrenti, come FedEx e DHL, sia i marketplace alternativi, poiché i venditori che adottavano FBA erano scoraggiati dall'offrire i propri prodotti altrove con la stessa ampiezza di gamma.
L'AGCM aveva giustificato l'entità record della sanzione - una delle più alte mai comminate in Europa - considerando il fatturato globale di Amazon (circa 330 miliardi di euro nel 2020) e la gravità della condotta, durata quasi sei anni. L'Autorità aveva applicato una maggiorazione del 50% per rendere la multa proporzionata alle dimensioni del gruppo e al suo impatto sul mercato, secondo le proprie Linee Guida. Tuttavia il TAR ha ritenuto che l'AGCM non avesse adeguatamente motivato questa maggiorazione, definendola non sufficientemente giustificata, pur confermando la solidità dell'istruttoria e la legittimità delle accuse. La sentenza ha ordinato un ricalcolo della sanzione, eliminando l'aggravio e mantenendo solo l'importo base.
Amazon ha accolto con favore la decisione, continuando a difendere la propria posizione. Un portavoce ha sottolineato che oltre la metà delle vendite annuali di Amazon in Italia proviene da piccole e medie imprese (PMI), con circa 20.000 PMI italiane che utilizzano il marketplace, molte delle quali gestiscono autonomamente la logistica. L'azienda ha ribadito il proprio impegno a sostenere la crescita di queste imprese attraverso investimenti continui, contestando l'idea che le sue pratiche siano anticoncorrenziali. Tuttavia il TAR ha confermato che la strategia di Amazon ha limitato lo sviluppo di altri operatori in un mercato in forte espansione come quello dell'e-commerce, dove la logistica gioca un ruolo cruciale.
Non è la prima volta che Amazon ottiene una riduzione di sanzioni in Italia. Nel 2022, il TAR aveva annullato una multa da 200 milioni di euro inflitta ad Amazon e Apple per un accordo che limitava la vendita di prodotti Apple e Beats su Amazon a soli rivenditori autorizzati, giudicando che l'AGCM non avesse dimostrato un danno reale alla concorrenza. In questo caso la conferma dell'abuso di posizione dominante rappresenta una "macchia sulla reputazione" per Amazon anche se l'impatto economico della sanzione è stato alleggerito.
AGCM aveva imposto ad Amazon anche misure correttive, come l'obbligo di garantire a tutti i venditori terzi standard equi per la visibilità e l'accesso a Prime, e di astenersi dal negoziare tariffe con operatori logistici concorrenti per conto dei venditori, al di fuori di FBA. Queste misure rimangono in vigore: Amazon dovrà rivedere alcune pratiche per conformarsi alle normative sulla concorrenza.
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Homer S.