Ora saranno riammessi.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-09-2025]
YouTube ha annunciato l'avvio di un programma pilota per il reintegro di canali precedentemente bannati per violazioni legate alla disinformazione sul COVID-19 e sull'integrità delle elezioni del 2020. Comunicata formalmente attraverso una lettera indirizzata al presidente della Commissione Giudiziaria della Camera dei Rappresentanti Jim Jordan, questa decisione segna un cambiamento significativo nelle pratiche di moderazione della piattaforma. Firmata dall'avvocato Daniel Donovan, la missiva delinea i passi per il ritorno dei creator e un'ammissione esplicita di pressioni esercitate dall'amministrazione Biden; queste avrebbero influenzato le rimozioni di contenuti non necessariamente in contrasto con le policy interne di YouTube.
Il contesto di questa svolta risale al 2021, quando la piattaforma introdusse regole stringenti contro la diffusione di informazioni non verificate sui vaccini e sui trattamenti per il COVID-19. Queste misure portarono a ban permanenti per numerosi account, inclusi quelli associati a figure di spicco del panorama conservatore americano: Dan Bongino, attuale vicedirettore dell'FBI; Steve Bannon, ex stratega capo di Trump; Sebastian Gorka, responsabile antiterrorismo della Casa Bianca; e Robert F. Kennedy Jr, segretario alla Salute e ai Servizi Umani. Secondo la ricostruzione fornita da Alphabet, i ban non furono solo una risposta a violazioni dirette, ma anche il risultato di pressioni ripetute da parte di alti funzionari della Casa Bianca, inclusi esponenti del Dipartimento di Giustizia e della Sanità.
La lettera specifica che questi contatti riguardavano video e post che erano percepiti come problematici dal governo in un momento di crisi sanitaria e tensioni elettorali, pur non violando tecnicamente le linee guida di YouTube. Le restrizioni sulle tematiche elettorali includevano divieti su affermazioni di frodi nel voto del 2020 e rimasero in vigore fino al 2023; quelle relative alla salute pubblica furono revocate solo nel dicembre 2024, in linea con l'evoluzione del panorama pandemico e le critiche crescenti alla moderazione eccessiva. Alphabet descrive queste pressioni come «inaccettabili e sbagliate», sottolineando che il governo Biden creò una «atmosfera politica» volta a influenzare le decisioni delle piattaforme online.
L'ammissione riecheggia rivelazioni simili da parte di Meta: nel 2024, attraverso una lettera di Mark Zuckerberg a Jordan, aveva già denunciato interferenze analoghe per la rimozione di contenuti legate al COVID. Il programma di reintegro sarà limitato inizialmente a un sottogruppo di creatori di contenuti selezionati. Esso richiede che i richiedenti aderiscano esplicitamente alle attuali linee guida della community, le quali ora consentono una gamma più ampia di discussioni su salute ed elezioni rispetto al passato. YouTube ha chiarito che non si tratterà di un ritorno automatico: ogni caso sarà valutato individualmente, con l'obiettivo di bilanciare la libertà di espressione e la prevenzione di contenuti dannosi.
La piattaforma ha anche annunciato l'abbandono di verificatori esterni di terze parti, optando per meccanismi interni come note contestuali aggiunte dagli utenti stessi, simili a quanto implementato da X e da Meta su Facebook e Instagram. Questa transizione riflette un approccio più permissivo: Alphabet lo attribuisce sia all'evoluzione delle policy interne sia alla necessità di allinearsi con un Congresso a maggioranza repubblicana, sensibile alle accuse di censura. YouTube ha indicato che il lancio del programma avverrà nelle prossime settimane, con aggiornamenti pubblici sul processo di applicazione.
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