Il piano di AGCOM per contrastare le chiamate indesiderate arriva a completamento.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-11-2025]

Con un apposito comunicato stampa l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ricorda che, a partire dal 19 novembre, sarà attivo il filtro anti-spoofing per bloccare le chiamate di telemarketing selvaggio provenienti da numeri mobili, completando così la seconda fase di un piano normativo avviato nei mesi scorsi. Questa misura è delineata nella delibera n. 271/25/CONS approvata il 6 novembre dal Consiglio AGCOM: integra la precedente delibera n. 106/25/CONS del 30 aprile, che aveva posto le basi per il contrasto alla manipolazione del Calling Line Identification (CLI), ovvero l'identificativo del chiamante visualizzato sul telefono del destinatario.
Lo spoofing è la tecnica che permette di falsificare il numero visualizzato per far apparire una chiamata estera come nazionale: è spesso sfruttato per telemarketing aggressivo o truffe, con la maggior parte delle violazioni originata da call center esteri via VoIP. Il comunicato stampa ufficiale conferma che il fenomeno è prevalentemente internazionale, rendendo essenziale un intervento a livello di rete per bloccare il traffico prima del suo ingresso nelle infrastrutture nazionali.
Il funzionamento del filtro si basa su controlli automatizzati implementati dagli operatori telefonici italiani, che verificano l'autenticità del CLI in tempo reale. Nella prima fase, attiva dal 19 agosto per i numeri fissi, il sistema blocca chiamate estere che simulano prefissi italiani (come 02 o 06), analizzando anomalie come l'assenza del prefisso internazionale +39 o incongruenze nella provenienza della rete. Per la fase mobile il processo è più articolato: il filtro esamina se il numero visualizzato sia coerente con la posizione della SIM, distinguendo chiamate legittime in roaming da quelle fraudolente. Operatori non conformi - ad esempio, quelli che non verificano il roaming internazionale - affrontano sospensioni del servizio di roaming verso l'Italia, con obbligo di notifica ai clienti almeno un mese prima e possibilità di cambio operatore.
La delibera 271/25/CONS estende il blocco a tutte le numerazioni mobili, inclusi servizi satellitari e machine-to-machine (M2M), prevedendo procedure preventive per operatori esteri che non generano chiamate vocali. I primi risultati della fase fissa, riportati da AGCOM l'11 settembre, indicano un filtraggio di circa 43 milioni di chiamate su oltre 1,4 miliardi analizzate nel periodo agosto-settembre, pari a una media di 1,3 milioni al giorno e all'1,37% del traffico estero. Rispetto ai mesi pre-implementazione si è osservata una riduzione strutturale, sebbene i truffatori nello stesso periodo si siano spostati verso numerazioni mobili allora non ancora filtrate.
Per la fase mobile AGCOM prevede un impatto simile, ma con complessità maggiore: la verifica richiede interrogazioni a database nazionali e ministeriali per confermare lo status di roaming, potenzialmente aumentando i falsi positivi per utenti legittimi all'estero. Operatori come TIM, Vodafone e WindTre hanno già adattato le reti, integrando API per controlli CLI, ma l'efficacia del sistema dipenderà dalla collaborazione internazionale. Le responsabilità ricadranno principalmente sugli operatori nazionali e internazionali che instradano traffico verso l'Italia. La delibera impone l'adozione di architetture di rete per filtri proattivi, con sanzioni fino a 1 milione di euro per le violazioni, come previsto dal Codice delle Comunicazioni Elettroniche. Per il telemarketing nazionale, norme esistenti facilitano l'individuazione dei responsabili tramite numerazione tracciabile, mentre per l'estero il blocco preventivo mitiga l'anonimato.
Gli utenti finali non necessitano di fare nulla: il blocco opera a livello rete, senza installazioni o configurazioni. Tuttavia per chi viaggia è consigliabile informare l'operatore circa la necessità di usare il roaming, per evitare interruzioni. Alcuni critici hanno poi fatto notare che il filtro non copre lo spoofing veramente "domestico" né le chiamate da numerazioni non italiane, e che i truffatori potrebbero evolvere verso SMS o chiamate da app.
Una volta completata l'attivazione, AGCOM monitorerà l'andamento mensile, pubblicando report in base ai quali adattare il sistema: per esempio estendendo verifiche a servizi M2M o integrando soluzioni di intelligenza artificiale per migliorare il riconoscimento delle minacce. I costi di implementazione per gli operatori dovrebbero venir compensati da una riduzione nella gestione dei reclami, mentre per l'ecosistema digitale l'Autorità prevede un rafforzamento della fiducia nelle comunicazioni vocali. Gli utenti possono infine verificare le numerazioni sospette sul portale AGCOM o segnalare abusi alla Polizia Postale.
|
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
|
||
|
