Lo spam elettorale sui telefonini

Un Sms della Presidenza del Consiglio ci invita ad andare a votare. Ma è legittimo?



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-06-2004]

Il nostro lettore Malcom ci scrive:

"Ho da poco ricevuto un SMS sul mio cellulare che mi invitava ad andare a votare per le prossime elezioni del 12-13 giugno. Il mittente e' PRESDECONS ed e' firmato Presidenza del Consiglio dei Ministri".

"Ora mi chiedo:
1. come facciano ad avere il mio numero di telefono. Rigurgiti di Echelon?
2. chi li abbia mai autorizzati a spedirmi qualcosa.
3. mi piace l'idea che chi ha legiferato contro lo spamming sia il primo a spedire messaggi non desiderati"

"E non mi si venga a dire che una tale iniziativa non ricada nello spamming: la legge non fa distinzioni tra messaggi commerciali e non a fini di lucro. Tutta la posta spedita con sistemi automatici deve prevedere il preventivo consenso da parte dell'utente".

"Sono il solo a essere incappato in questo problema (in tal caso me ne preoccuperei) o e' una nuova trovata che ci aiutera' a ricordare che siamo un popolo sotto controllo?"

Il caso che Malcom ci propone non è un caso di "spamming elettorale" in senso stretto poiché l'Sms che ha ricevuto non è stato inviato da un candidato alle Elezione Europee o Amministrative o da una forza politica per invitarlo a votare questo candidato ma è un Sms cosidetto "istituzionale", cioè inviato da un'istituzione pubblica, in questo caso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per una finalità pubblica, cioè sollecitare l'esercizio del diritto-dovere del voto.

Nel caso di propaganda elettorale esplicita, via Sms o e-mail, non è possibile inviare messagini o e-mail elettorali senza esplicita autorizzazione da parte del titolare dell'indirizzo e-mail o del numero di cellulare. E' stato il Garante della Privacy Rodotà a deciderlo, con un'apposita delibera, prima dell'indizione delle elezioni.

Le grandi aziende specializzate nell'advertising on line e mobile, che hanno già database gonfi di indirizzi e-mail e numeri di cellulari, non hanno potuto "girare" a pagamento i propri archivi ai partiti e ai candidati, ma hanno dovuto chiedere un apposito consenso per la propaganda elettorale (diversa da quella commerciale per cui si era, magari, già dato il consenso in precedenza).

Questa iniziativa del Garante è stata meritevole perché, diversamente, saremmo stati inondati da e-mail e da Sms dei candidati: infatti per Web ed Sms non si applica la par condicio di giornali e Tv e per le Elezioni europee la legge non prevede tetti di spesa ma solo rimborsi.

Il caso dell'Sms che invita al voto è diverso, ma anche su questo il Garante si è pronunciato, ammettendo la possibilità per le istituzioni di inviare Sms agli abbonati ditelefonia mobile, senza preventivo consenso, ma solo nei casi di reale emergenza e gravità, e, comunque, l'abbonato può chiedere al proprio gestore di essere escluso e di non ricevere più questo tipo di avvisi.

Questa determinazione è stata assunta in seguito al massiccio invio di Sms a Roma, Torino, Milano, a cura delle Amministrazioni di diverso colore politico, che annunciava i blocchi del traffico negli anni scorsi. Il Garante si era pronunciato contro la legittimità di questi "bombardamenti" anche se ha espresso la considerazione che la Protezione Civile in caso di emergenza: condizioni climatiche particolarmente avverse, black-out e via dicendo, potesse avvalersi di questo tipo di comunicazione.

Appare chiaro che un Sms di invito al voto appare non solo privo dei caratteri dell'emergenzialità, ma anche pleonastico e inutile: è noto a tutti che ci saranno le Elezioni il 12-13 Giugno, i muri delle città e i tabelloni elettorali, i continui e frequenti comunicati radiotelevisivi, la stessa massiccia propaganda dei partiti e dei candidati hanno reso di assoluto dominio pubblico la cosa.

Gli unici che potranno trovare oltremodo irritante l'Sms saranno i militari italiani in Iraq: gli sarà detto di andare a votare sul telefonino ma non potranno esercitare il loro diritto, come denunciato dalle associazioni sindacali "semiclandestine" dei militari stessi.

L'Sms istituzionale è inopportuno anche nella firma "Presidenza del Consiglio" che si può ascrivere al capolista di una forza politica, candidato in tutte le circoscrizioni e molto impegnato nella campagna elettorale; sarebbe stata invece opportuna forse la firma del Ministro degli Interni, responsabile istituzionale per l'organizzazione delle elezioni. E' una caduta di stile, solita in quel personaggio, ma ugualmente deprecabile.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 86)

Giorgio
Legittimità Leggi tutto
14-6-2004 22:35

Pincopallino
Spam e antispam Leggi tutto
14-6-2004 17:13

Francesco
concordo Leggi tutto
14-6-2004 16:00

Anna
per me date i numeri Leggi tutto
14-6-2004 15:57

Ilario Balestro
E' un assurdo politico istituzionale Leggi tutto
13-6-2004 18:52

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