I capi di Windows ora ammettono: sui server il pinguino esiste e va pure forte. Anche sui desktop, ma è tutta colpa del flipping.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-05-2005]
Aria nuova a Redmond: è di pochi giorni fa un inatteso annuncio, da parte di Steve Ballmer, amministratore delegato: Microsoft fornirà il supporto per Linux all'interno della mega patch per Virtual Server 2005 (un'applicazione che consente di eseguire simultaneamente più sistemi operativi all'interno di Windows Server), che uscirà alla fine di quest'anno. Attualmente, è già possibile far girare Linux con VS2005, ma Microsoft non fornisce il proprio supporto tecnico per queste configurazioni.
Grandi novità, dunque, visto che, nei confronti del pinguino, Bill Gates e soci hanno sempre avuto un atteggiamento che sarebbe eufemistico chiamare ostile. Prima hanno spocchiosamente finto che non ci fosse, poi, di fronte alla certezza di essere ridicoli, ne hanno ammesso l'esistenza.
Ma lo hanno fatto sempre con astio. Nel 2001 Ballmer dichiarò "Dal punto di vista della proprietà intellettuale, Linux è un cancro che si attacca a tutto quello che tocca e lo distrugge". Più recentemente, sono partite due crociate dai toni epici, a suon di analisti indipendenti, che hanno cercato di colpire i punti di forza di Linux, con due imperiosi proclami: Windows costa meno, ed è più sicuro di Linux.
Ora la svolta, confermata anche da Jim Allchin, vice presidente del gruppo Microsoft con responsabilità sullo sviluppo piattaforme, che, parlando del futuro di Windows, ha avuto qualcosa da dire a riguardo della concorrenza. "Linux, discendendo da Unix, sarà il vincitore dell'attuale battaglia dei server."
Niente male, eh? Per chi non è ancora svenuto, il vice presidente prosegue: "Ma noi siamo felici, perché guadagnamo quote considerevoli di mercato." Traduzione: non solo Windows riconosce la superiorità (almeno commerciale) di Linux, ma si ritiene soddisfatta del proprio ruolo di outsider. C'è di che restare basiti.
Lo scenario dipinto da Allchin è più o meno questo: Linux guadagnerà terreno a spese dei sistemi operativi Unix proprietari, come AIX, HP-UX, e Solaris (che comunque abbandonerà presto la sua natura proprietaria). Anche Microsoft guadagnerà, anche se poco, e questo comunque non sarà sufficiente a tamponare l'avanzata del free software nel suo complesso.
Se qualcuno teme che un virus di buonsenso e di obiettività si sia impossessato dei cervelli degli uomini di Redmond, può stare tranquillo: nel prosieguo dell'intervista, che riguarda il settore desktop, Allchin appare molto meno caritatevole, recuperando la boria di sempre. Qui il pinguino diventa, a suo dire, "un fenomeno che dura 24 ore."
Secondo zio Jim, per la maggior parte dei computer nuovi con Linux preinstallato, si adotta la tattica del flipping: una volta portato a casa il PC, Linux è velocemente cancellato e sostituito con una copia piratata di Windows, in genere entro 24 ore.
Questa pratica sarebbe particolarmente usata nei mercati Asiatici, dove impazza la pirateria software. Ciò falserebbe le statistiche, secondo Jim Allchin. Inutile dire come tutta questa attenzione al flipping, sulla cui esistenza non ci permettiamo di dubitare, distoglie lo sguardo dal vero problema per gli uomini Microsoft.
Sempre più utenti si dichiarano insoddisfatti di Windows, e dopo l'uscita di Longhorn, accompagnata dai primi pezzi di Palladium, presumibilmente i vincoli alla libertà di utilizzo diventeranno ancora più insopportabili. La diffusione di Linux, per quanto attualmente sopravvalutata dalle statistiche, metterà a loro disposizione un sistema libero, efficiente e funzionale. Più di qualcuno, a nostro parere, aprirà gli occhi.
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