La nuova frontiera dei truffatori online è l'analisi di fatti reali e lo studio psico-comportamentale di aggressori e vittime di phishing.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-07-2007]
Tutto si evolve e la social engineering non è da meno, tanto da diventare oggetto di studi approfonditi a livello psicologico e comportamentale da parte dei truffatori, fors'anche prima che da parte dei sociologi; in definitiva, da sempre le debolezze della natura umana vengono sfruttate da chi si adopera a far soldi con poca fatica, la differenza sta nel riuscire ad adeguarsi al mutare dei tempi e dei mezzi tecnologici.
McAfee, nota azienda produttrice di programmi antivirus e non solo, ha raccolto una serie di comportamenti tenuti da soggetti raggirati nella realtà e fatti poi analizzare dal professor Clive Hollin dell'Università di Leicester (GB) in uno studio che rivela le sinergie messe in atto dai criminali, che spaziano dal codice nascosto sino a veri e propri "giochi di ruolo" puntando sulla facilità con cui la vittima si identifica di volta in volta con il soggetto attivo o passivo di una situazione.
Si cede così facilmente alla vergogna, all'imbarazzo, al desiderio di apparire, alla gioia di una vincita insperata senza la censura del raziocinio; ma il rischio grave consiste nella circostanza che la facilità di contatti indotta dall'internet ha fatto esplodere quella che sino a non molti anni addietro era un'attività tutto sommato episodica in quanto implicava una discreta capacità di adattamento e di inventiva da parte del truffatore e una almeno parziale debolezza socioculturale da parte dell'aggredito.
Innanzi tutto l'ampissima base su cui tentare il colpo, che ovviamente condurrebbe già da sola a un risultato di tipo statistico; secondariamente, ma non per l'importanza, l'analisi della positività statistica conduce all'individuazione dei migliori obiettivi unitamente a quali tecniche di attacco si rivelino vincenti.
Dato l'elevato costo sociale delle truffe, sovente taciute per vergogna e di cui sempre più spesso sono vittime persone anziane e non abbienti, sarebbe auspicabile un intervento governativo che continuativamente sui mass media svelasse i trucchi ricorrenti e tenesse desta l'attenzione di tutti, perché l'esperienza ha dimostrato che anche le persone presumibilmente più avvertite possono incorrere in clamorosi errori di valutazione sull'attendibilità di certe "prese di contatto".
Si preferisce invece sprecare tempo e risorse nella tutela degli interessi economici di poche e potenti lobby. Evidentemente, le fasce più deboli devono continuare a essere quelle che sopportano i costi del disallineamento tra le istituzioni e il comune sentire; ma anche questo in definitiva non è che un segno dei tempi.
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merlin