Un'antologia di saggi sull'attivismo mediatico: il modo alternativo di fare comunicazione che i No Global stanno esperimentando in questi giorni a Firenze.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-11-2002]
Che cosa significa attivismo mediatico? Che cosa vuol dire contestare il predominio delle grandi multinazionali della comunicazione nel campo dei media vecchi e nuovi che producono una informazione omologata e omologante? "Media Activism. Strategie e pratiche della comunicazione indipendente" (a cura di Matteo Pasquinelli ed edito da DeriveApprodi) ci aiuta a rispondere a queste domande.
Inoltre mette in luce un fatto rilevante ai nostri giorni di cui i No Global sono limpido esempio: la crescita di un rifiuto, soprattutto a livello culturale; un rifiuto che si applica nei confronti di un pensiero unico nel campo dell'informazione.
Il libro si apre con una serie di analisi tra le quali spicca quella di Franco Berardi detto "bifo" (uno dei protagonisti del movimento del '77 a Bologna con i suoi indiani metropolitani) sul conflitto tra rete e videocrazia.
Vi sono inoltre due saggi interessanti: in uno viene fatto un parallelo tra pubblicazione aperta (come Indymedia) e software libero e nell'altro si parla di Indymedia e del conflitto in Palestina. Non si può tacere poi quello relativo al videoattivismo: attraverso un bel "Diario di una giornata da media attivista" si capiscono a pieno le dinamiche di questo fenomeno. Infine segnaliamo quelli dedicati rispettivamente a Wi-Fi e trasmissioni internazionali in onde corte, e alla tv di strada o di quartiere. (E' presente anche un utilissimo vademecum legale per media attivisti).
Tra i ricchi contenuti non manca di certo lo spazio per trattare dei nuovi diritti della società dell'informazione: l'accesso per tutti alla banda larga, la proposta di un fondo pubblico per l'informazione indipendente e quella di una "pubblicità etica" al servizio del non-profit (quindi non invasiva e rispettosa dei consumatori, che non rimanga un discorso astrattamente moralistico, e si concretizzi in un network popolare ed alternativo a quello delle grandi concessionarie di pubblicità) sono alcuni esempi.
Interessante infine la rassegna dedicata alle forme di osservatorio indipendente sul mondo dell'informazione e della comunicazione (per osservatorio si intende una forma di organizzazione costituita da operatori e utenti, come Megachip) così come la sintesi dei documenti prodotti dal Forum di Porto Alegre.
Si sta organizzando un nuovo grande summit per la fine del 2003 a Ginevra. L'incontro avrà come oggetto la società dell'informazione e si propone di comprendere a fondo il potere delle grandi multinazionali e dei governi dei paesi più ricchi. Un nuovo appuntamento a cui il movimento No Global si sta preparando per tempo e che questo volume ci può aiutare a capire.
Media Activism è anche un sito, dal quale è possibile scaricare gratuitamente il libro. Fruendo dei contributi e delle esperienze del Social Forum di Firenze diventa un ricco work in progress rigorosamente copyleft. (Nel senso che appartiene a tutti e può essere diffuso e fotocopiato).
Scheda
Titolo: Media Activism
Sottotitolo: Strategie e pratiche della comunicazione indipendente
Autore: AA.VV. a cura di Matteo Pasquinelli
Editore: DeriveApprodi
Prezzo: 14 €
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