In una conferenza stampa nella città dei fiori, Giuliano Urbani oggi se la canta insieme a Gasparri e a Stanca, mentre Cortiana ancora una volta si incavola. E intanto Tiscali innesta la retromarcia.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-03-2005]
Ancora una volta siamo a parlare della Legge Urbani e delle pene severe per chi condivide film e file musicali nei circuiti peer to peer. Ne parliamo non tanto perché è iniziato il Festival di Sanremo, ma perché proprio a Sanremo si terrà oggi una conferenza stampa dove probabilmente verrà annunciata una svolta. Ma sicuramente non si tratterà della svolta che gli utenti della Rete auspicano.
Oggi a Sanremo Giuliano Urbani, Maurizio Gasparri e Lucio Stanca presenteranno le linee guida contro la pirateria. Difenderanno la legge che porta il nome di Urbani, secondo la quale chi scarica una canzone con eMule può essere condannato a quattro anni di carcere. Fin qui nulla di nuovo sotto il sole: ci sono state tante promesse di modificare questa legge, ma poi nulla.
Intanto Urbani e la sua cricca vanno avanti per la loro strada, e il senatore Fiorello Cortiana si incavola. Ecco una sua dichiarazione raccolta ieri: "Il Governo scopre la sua faccia: gli utenti e gli artisti, soprattutto gli emergenti, non contano nulla, valgono solo gli interessi delle major de noantri, dei latifondisti del copyright, di coloro che difendono con le unghie, i denti e norme subalterne e proibizioniste le rendite di posizione."
Ma dove era Cortiana quando era il momento di bloccare il decreto Urbani? In molti non l'hanno dimenticato: prima tante parole, tante proteste, le minacce di ostruzionismo, perfino le proteste in piazza; poi, al momento del voto, quando era il momento giusto per far pesare la propria voce, ecco il dietrofront, per interessi di partito, per non inimicarsi i compagni.
Cortiana disse che c'era stato un accordo con Giuliano Urbani: per ora convertiamo in legge il decreto, poi penseremo a cambiarlo. Cosa che puntualmente non è avvenuta - ed è passato quasi un anno, in cui Cortiana comunque ha ripreso a portare avanti la causa. Ecco perché oggi alcuni continuano a rimanere scettici quando ascoltano le sue (giustificate e più che legittime) proteste. E speriamo che la prossima volta in Parlamento vada meglio e Cortiana non si faccia più "fregare".
Comunque non è tutto qui. In questi giorni ha fatto notizia anche il mutato atteggiamento di uno dei maggiori provider italiani, Tiscali, nei confronti degli utenti delle reti peer to peer. Tiscali infatti ha inviato una comunicazione agli utenti che, a suo avviso, abusano della connessione a banda larga per impegnare eccessivamente la Rete. Tale traffico viene definito "anomalo" da Tiscali e gli utenti vengono minacciati di rescissione del contratto.
Nella pagina degli avvisi di Tiscali è comparso questo annuncio, che riportiamo integralmente:
Al fine di garantire la qualità del servizio, Tiscali provvede costantemente al monitoraggio della propria Rete di Accesso, rilevando, qualora si verifichino, volumi di "traffico anomalo". Con dicitura "traffico anomalo" intendiamo riferirci non al tempo di connessione, ma all'imponente quantità di dati ricevuti ed inviati in Rete.Secondo alcuni si tratta del primo segnale di una possibile rottura di quella "santa alleanza" tra utenti e warez; i secondi lo sanno benissimo (anche se non lo dicono mai ufficialmente) e continuano a strillare ai quattro venti che le loro linee permettono di scaricare file sempre più velocemente, per invogliare ancora di più questi utenti.I clienti eventualmente coinvolti saranno informati della situazione tramite email, in quanto tali anomalie rischiano di pregiudicare la regolare erogazione del servizio da parte di Tiscali e potrebbero arrecare disagio al 99% dei nostri clienti, non permettendo loro di sfruttare le potenzialità dell'abbonamento.
Per evitare il verificarsi di tali anomalie consigliamo a tutti i nostri clienti di proteggere il proprio computer con software antivirus e di verificare che non stia avvenendo un utilizzo continuo e massivo di programmi che inviano e ricevono grandi quantità di dati attraverso file di elevate dimensioni, quali video, musica, immagini o copie sorgenti di software. Queste poche e minime cautele saranno sufficienti a ricondurre l'utilizzo nella norma.
Resta il fatto che ormai c'è tutta una generazione che non ha mai pagato un euro per un brano musicale e considera assolutamente normale scaricarlo dalla Rete, magari con l'Adsl di papa' (compiacente). Sono tutti pericolosi delinquenti?
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