Un preciso post di un blogger e un articolo su Liberazione rinnovano l'inquietudine per il ricco presenzialista opensource.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-08-2005]
(Il contenuto dell'articolo è stato modificato in data 29 agosto 2005, alla voce ICANN)
Della presenza preoccupante di Joichi Ito ai vertici dei maggiori enti opensource avevamo già parlato, ma probabilmente avevamo sottovalutato il problema. La realtà, se si ha la pazienza di cercarla, può riservare sorprese. E così, grazie al lavoro certosino di Renato, sul suo blog "night passage", anche i più pigri tra di noi possono venire a conoscenza che, sugli strumenti più liberi e celebrati della blogsfera, incombe un'ingombrante ipoteca.
Il post "Le mani sulla rete" esordisce così: "Chi è la persona che più di tutti sta cercando di influenzare le sorti di Internet? Bill Gates? No. Steve Jobs? Nemmeno. Forse qualche grande azienda come Google o Yahoo? No."
Sinistramente, dietro ai progetti che rappresentano le punte di diamante, per lo meno le organizzazioni più famose, di questi fondamenti della Rete, troviamo sempre il nome di Joichi Ito.
L'oscuro Creso nipponico è presente infatti nei consigli di amministrazione di Mozilla Foundation, di Creative Commons e di Open Source Initiative (come fa notare Danilo Moi nell'articolo "Inquietante monopolio nel mondo open"), ma anche realtà come Technorati e MusicBrainz, ed è fondatore e proprietario di Six Apart alla quale fanno capo le piattaforme Movable Type, Typepad, e Livejournal.
Se tutto questo ancora non vi basta, proviamo con le maniere forti: sapete cos'è l'ICANN? È l'acronimo dell'Internet Corporation For Assigned Names and Numbers, l'ente che assegna i nomi e gli indirizzi IP ai siti web del pianeta. Praticamente è l'Internet. Indovinate chi c'è tra i membri del board? Semnpre lui, Joichi Ito.
Teoria del complotto? Fantapolitica? Dietrologia vetero-comunista? Nemmeno il nostro blogger la prende troppo sul serio, ma un po' di cruccio rimane.
La questione è approdata nel mondo dell'informazione cartacea: mercoledì scorso un lungo articolo di Stefano Bocconetti, sulla prima pagina di Liberazione, ha affrontato l'argomento Ito partendo dallo spunto della nascita di Mozilla corp., discussa proprio qui su Zeus News con questo articolo.
Certo, non si può criticare un movimento complesso come quello legato al FLOSS, attraverso i comportamenti sociali di un suo alfiere (Ito san fornisce allegramente strumenti di morte all'esercito degli Stati Uniti), ma la sua presenza costante ai vertici di un mondo che si autoproclama libero non può non allarmare.
Solo in futuro potremo renderci conto se ci troviamo di fronte a un simpatico perdigiorno figlio di papà con la passione per il blog, oppure al futuro grande vecchio della loggia del sorgente aperto. Speriamo che i posteri, cui è affidata l'ardua sentenza, siano clementi.
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