Fare incontri di un'ora danneggia la produttività. Meno male che c'è Ibm, che ha brevettato il metodo per fare riunioni più brevi e proficue.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-05-2009]
Quando si organizza un incontro o una riunione di lavoro si prenota sempre almeno un'ora: nessuno pensa mai di prenotare una sala riunioni per 27 minuti, o 43, o 35. Anzi, di solito non è nemmeno possibile.
I temi da discutere, però, non richiedono mai tutto il tempo preventivato: se si prevedono sempre 60 minuti è solo perché tanto dura l'unità oraria corrente, sulla quale sono basate le tabelle delle prenotazioni.
Per cui, se si fissa una riunione dalle 15.00 alle 16.00, anche se l'argomento potrebbe esaurirsi già entro le 15.40 i partecipanti tenderanno a occupare l'ora intera infarcendola di divagazioni e sprecando così 20 preziosi minuti.
Se per esempio potessi prenotare le sale riunioni per un tempo a mia discrezione e che cresce - poniamo - a multipli di 5 minuti alla volta, anziché di ora in ora, la mia produttività aumentererebbe perché a quel punto mi si aprirebbe il meraviglioso mondo dei meeting da 35 minuti, o da 40, o da 25: non sarei costretto a occupare un'ora intera e lavorerei più alacremente, perché avrei a disposizione meno tempo e pertanto non lo sprecherei.
Ad Armonk sono così soddisfatti della trovata e la considerano così innovativa che hanno pensato di brevettarla battezzandola "Sistema e metodo per aumentare la produttività".
Il brevetto consiste in "un metodo e un programma per computer che include la possibilità di definire, da parte dell'utente, un modello temporale che comprenda una pluralità di intervalli di tempo predefiniti per programmare le riunioni. Questo schema temporale è applicato a un sistema collaborativo".
C'è poco da commentare. Come Ibm abbia potuto pensare di brevettare gli incontri che durano meno di un'ora - e come l'Ufficio Brevetti americano abbia potuto garantire il brevetto - va al di là di ogni immaginazione.
Sarà interessante vedere come - e da chi - pretenderanno le royalty.
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