Alcuni ricercatori dell'Università del Nevada sono riusciti a trasformare gli scarti del caffé in biocarburante migliore di quelli tradizionali.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-12-2008]
Cereali, olii usati, alghe, funghi, e ora caffé: la ricerca di una fonte economica, abbondante e che possibilmente non danneggi l'ambiente da cui ottenere biodiesel non si ferma.
L'ultimo ritrovato è stato scoperto da alcuni ricercatori del Nevada, che hanno trovato il modo di estrarre biocarburante dai fondi del caffé.
Dagli scarti dei prodotti a base di caffé serviti dalla catena Starbucks, i ricercatori dell'Università del Nevada sono riusciti ad estrarre dall'11 al 20% di olio per ogni quantità lavorata, che poi hanno convertito in biodiesel.
L'idea sembra tanto promettente che è già stato progettato un impianto pilota di produzione: sarà pronto entro i prossimi sei o otto mesi. I calcoli dei ricercatori americani rivelano che dai fondi di caffé di tutto il mondo si potrebbero ricavare più di un miliardo di litri di biodiesel ogni anno.
Se questa via si dimostrasse praticabile su larga scala, occorrerà segnare tra i vantaggi l'uso di uno scarto alimentare, mentre la produzione di biocarburanti dai cereali si pone in concorrenza proprio con l'uso della stessa materia prima per l'alimentazione.
Inoltre ognuno potrebbe - almeno in teoria - diventare un piccolo produttore di parte del proprio carburante, oppure vendere gli scarti che oggi con tanta indifferenza getta nel secchio dell'umido.
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