Tutti possono commettere sbagli di gioventù: i veri hacker sono pronti a mostrare la loro etica agli "script kiddies".
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-12-2010]
Com'era prevedibile, il sedicenne arrestato per l'attacco DDoS ai siti di Visa e Mastercard non è stato che il primo.
Sfruttando il fatto che molti di coloro che hanno utilizzato il Low Orbital Ion Cannon per portare l'attacco non si sono curati di rendersi anonimi, le autorità dei Paesi Bassi hanno raggiunto altre persone, come il diciannovenne noto con lo pseudonimo Awinee.
Per tutti costoro ora si apre una possibilità di redenzione: gli hacker olandesi di Revelation Space si offrono di "rieducarli" mostrando che cosa significhi davvero "essere un hacker".
L'etica hacker, sostiene Revelation Space, è un'altra cosa. Koen Martens, il fondatore, paragona un attacco DoS "a schiaffeggiare qualcuno in faccia perché si sono esauriti gli argomenti che dimostrano i suoi errori".
Un vero hacker è invece creativo e curioso, lavora su progetti che non sono mossi dal desiderio di distruzione ma da quello di conoscenza.
Ecco dunque che gli hacker olandesi ritengono che un po' di sano contatto con chi professe l'etica hacker non possa fare che bene a questi ragazzi e guidarli verso la strada della redenzione.
Dopotutto - come spiega uno dei partecipanti a Revelation Space - quasi tutti da giovani hanno compiuto azioni di cui in seguito si sono pentiti: gli hacker vogliono ora offrire una seconda possibilità a questi giovani.
A questo scopo si terrà il prossimo 18 dicembre, a L'Aia, un incontro che avrà per tema proprio l'"hacking etico".
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