UE, dopo il brevetto sui broccoli arriva quello sui peperoni

L'Ufficio Brevetti Europeo continua a concedere brevetti sui semi, mettendo in pericolo la concorrenza e la libertà di scelta dei consumatori.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-06-2013]

peperoni

Un paio d'anni fa l'Ufficio Brevetti Europeo (EPO) - che di per sé non ha alcun legame con l'Unione Europea - concesse all'azienda britannica Plant Biosciences un brevetto che copriva la produzione di broccoli con una presenza di sostanze anticancerogene più alta del normale.

A ciò si opposero altre aziende sostenendo che, poiché il brevetto copriva il metodo di riproduzione tradizionale delle piante e ciò è esplicitamente vietato dalla normativa alla base dell'EPO, bisognava rifiutare la richiesta.

L'Ufficio Brevetti decise invece di attuare una mossa più strana: concesse il brevetto, ma non alla parte relativa al sistema di riproduzione delle piante di broccoli, ossia il cuore della richiesta.

Il caso si concluse quindi con l'EPO stesso che dichiarò: «Stando così le cose, soltanto le piante di broccoli restano protette». In pratica, era stato concesso il brevetto su una pianta.

La vicenda era a quel punto diventata così surreale che il Parlamento Europeo e quello tedesco avevano chiesto ufficialmente all'EPO di non concedere più brevetti che coprissero la verdura.

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Oggi, due anni più tardi, l'Ufficio Brevetti Europeo c'è ricascato.

Ha infatti concesso il brevetto EP2140023, che riguarda una varietà di peperoni che dovrebbe essere resistente agli insetti.

Il problema è che, come già nel caso dei broccoli, molti stanno facendo notare come il metodo descritto riguardi le procedure di riproduzione tradizionali dei peperoni, ossia esattamente ciò che è stato espunto dal brevetto dei broccoli.

A rendere ancora più folle l'intera vicenda c'è il fatto che il brevetto sui peperoni è stato concesso a Sygenta, una delle aziende che nel caso dei broccoli s'era opposta alla concessione del brevetto per quegli stessi motivi che invaliderebbero quello attuale.

A tutto ciò sta cercando di opporsi l'organizzazione No Patents On Seeds (Nessun Brevetto Sui Semi), la quale ha ufficialmente dichiarato: «Quest'ultimo brevetto mostra che l'EPO è fuori controllo. Stanno ignorando il voto del Parlamento Europeo. Continuano a concedere brevetti sui sistemi tradizionali di riproduzione. Una decisione politica potrebbe fermare questi brevetti in pochi mesi. Dobbiamo far pressione sui nostri governi perché intervengano attivamente subito».

Il problema - come è spiegato da No Patents On Seeds - è che la concessione di brevetti di questo tipo rischia di rendere i coltivatori sempre più dipendenti da poche aziende internazionali per ottenere i semi e di ridurre, alla fine, le possibilità di scelta per i consumatori.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 14)


@ Gummy Bear Chiedi a Zievatron cosa copre il suo brevetto relativo alla riproduzione umana tradizionale... :wink:
3-6-2013 19:14

Le scopate, sono ancora libere o bisogna pagare royalty a qualche multinazionale?
3-6-2013 13:43

Per me questi signori dell' EPO si sono fatti di link :ipno: :ipno:
2-6-2013 23:46

@ Zievatron E chi dice che non lo devi dire... io sono assolutamente d'accordo con te. :twisted: :twisted: :twisted:
2-6-2013 20:46

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