Allo studio un SiteAdvisor che impedisce l'accesso al materiale pirata, proponendo alternative legali.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-05-2013]
Molti programmi di sicurezza - in particolare gli antivirus e le suite di protezione per la navigazione in Internet - offrono strumenti che evitano all'utente di incappare in siti pericolosi.
McAfee, per esempio, ha SiteAdvisor, il cui compito consiste proprio nel verificare la presenza di minacce nei siti web e, in caso queste vengano trovate, avvisare l'utente (anche tramite apposite icone aggiunte ai risultati forniti dai motori di ricerca).
Ora l'azienda acquisita da Intel nei primi mesi del 2011 ha richiesto un nuovo brevetto che potenzia ulteriormente SiteAdvisor permettendogli di individuare - e bloccare - il materiale pirata.
Esattamente come la versione attuale di SiteAdvisor, quella "potenziata" controlla i siti alla ricerca di materiale condiviso in violazione alle norme sul copyright.
Il software poi intercetta le richieste avanzate dall'utente di tali contenuti e le blocca, impedendo l'accesso all'indirizzo incriminato, offrendo l'opzione di continuare o fornendo alternative legali.
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Per esempio, quindi, se su Google si cerca l'ultimo successo del proprio cantante preferito e lo si trova scaricabile gratuitamente da un sito pirata, SiteAdvisor - in base a questo brevetto - impedisce di raggiungere la pagina e propone invece di acquistare legalmente il brano attraverso uno dei molti servizi di musica online.
Per le major, questo dev'essere un regalo estremamente gradito: da sempre non amano i motori di ricerca, spesso ritenendoli correi delle violazioni alla legge sul copyright commesse dai siti che indicizzano per il solo fatto di proporli tra i risultati.
«Uno dei maggiori motivi di preoccupazione» - spiega McAfee - «è costituito dalle possibili violazioni della proprietà intellettuale e dei costi ramificati collegati a tale violazione. Una seconda preoccupazione può essere collegata alle minacce potenziali causate da alcuni distribuzioni non autorizzate».
«Per esempio» - continua l'azienda - «non è strano che una distribuzione non autorizzata di materiale in Internet includa materiale pericoloso».
Al momento non è chiaro se e quanto McAfee intenda trasformare la tecnologia brevettata in funzionalità reali integrate in SiteAdvisor.
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