Una criminologa svizzera propone di inserire un Gps nel corpo di chi è stato condannato per violenza carnale, per seguirne gli spostamenti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-09-2013]
Dopo aver espiato una condanna per violenza carnale, per evitare la recidiva, si potrebbe introdurre nel corpo del pregiudicato un microchip con Gps: questo in alternativa alla castrazione chimica che viene praticata per esempio in Germania.
La proposta arriva da Henriette Haas (nella foto), professoressa di psicologia forense all'università di Zurigo, dopo il caso di Adeline M., la terapeuta sgozzata da un pluristupratore vicino a Ginevra. L'articolo continua qui sotto.
L'esperta ha aggiunto: "Gli incaricati alla protezione dei dati probabilmente strillerebbero, ma le vittime di gravi atti criminali sono spesso costrette a far fronte per tutta la vita alle conseguenze di un delitto".
"Da parte sua, il delinquente avrebbe sì degli svantaggi, ma da ritenere accettabili, considerando che l'alternativa potrebbe essere un internamento a vita."
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