Tempi duri per il fondatore di Megaupload, ma c'è ancora qualche speranza.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-12-2015]
Tra meno di un mese saranno passati quattro anni dal famoso raid dell'FBI che portò alla chiusura di Megaupload e all'arresto di Kim Dotcom, oltre che di alcuni collaboratori.
In questi giorni siamo giunti a una svolta importante nella battaglia legale iniziata nel 2012, poiché un giudice ha preso una decisione circa l'estradizione di Kim Dotcom, Mathias Ortmann, Finn Batato e Bram van der Kolk dalla Nuova Zelanda negli Stati Uniti.
Dopo oltre due mesi e mezzo di udienze, il giudice Nevin Dawson ha deciso che i quattro potranno essere estradati negli USA per affrontare nel territorio americano le accuse di violazione del diritto d'autore, cospirazione, riciclaggio di denaro e associazione a delinquere mosse contro di loro.
Il giudice Dawson non si è ovviamente espresso circa la colpevolezza dei quattro, ma ha invece ritenuto che le prove portate dal Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti siano sufficienti per autorizzare l'estradizione.
Tuttavia, non è ancora detta l'ultima parola. Non soltanto, infatti, Kim Dotcom ha già annunciato il ricorso in appello contro la decisione, ma in base alla legge della Nuova Zelanda l'ultima parola circa l'estradizione spetta al Ministro della Giustizia.
Nell'attesa di scoprire come andrà a finire, Kim Dotcom e soci restano in libertà vigilata sebbene il giudice Dawson abbia fatto notare come esista un accresciuto rischio di fuga: i quattro devono presentarsi due volte a settimana presso un comando di polizia.
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