Bollette ogni quattro settimane, braccio di ferro di Agcom con i gestori

L'Autorità ordina di ritornare alla tariffazione mensile, ma gli operatori telefonici non ne vogliono sapere. E la tariffazione quadrisettimanale contagia anche le pay tv e altri settori.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-09-2017]

agcom tariffe 4 settimane

All'inizio sono stati i gestori di telefonia mobile - Tim, Vodafone, Wind e 3 - a passare da un canone mensile a un canone ogni quattro settimane esatte, cioè 28 giorni, al fine di far pagare un canone in più all'anno ai clienti pur lasciando invariata la tariffa.

Poi anche i gestori di telefonia fissa e infine pure le varie pay Tv, come Sky e Mediaset, hanno comunicato ai propri clienti il passaggio a questa forma inedita e singolare di tariffazione. E adesso c'è il rischio che vengano "contagiati" anche altri settori come le utilities.

Per i gestori il nuovo sistema è legittimo anche perché la sua introduzione viene comunicata ai clienti inizialmente con semplici messaggini e poi, in seguito alle pressioni di Agcom, con lettere, email, pubblicità online e sui giornali.

Tutte queste forme non mancano di ricordare la possibilità, per i clienti che non gradiscono il nuovo sistema, di disdire gli abbonamenti senza oneri aggiuntivi. Una possibilità evidentemente solo teorica, visto che il canone a quattro settimane è ormai adottato da tutti.

Tim, viste le proteste delle associazioni dei consumatori circa il fatto che aumentando il numero delle bollette si aumentano anche le spese di spedizione e le spese postali o di commissioni bancarie per il pagamento, è addirittura ritornata alla fatturazione bimestrale («per venire incontro alla clientela») pur di adottare il sistema su 28 giorni.

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Intanto però in Parlamento diverse forze politiche, dal PD al Movimento 5 Stelle, hanno presentato dei disegni di legge per obbligare i gestori telefonici a tornare alla tariffazione mensile.

In attesa che i legislatori decidano, dopo aver considerato la situazione e aver visto cadere gli inviti "amichevoli", l'Agcom ha emesso un'ordinanza che obbliga i gestori a tornare alla tariffazione tradizionale pena sanzioni, peraltro blande.

I gestori telefonici, tutti insieme e attraverso la loro associazione di categoria Asstel, hanno subito presentato un ricorso al Tar contro la decisione dell'Agcom, che ritengono lesiva della loro libertà di determinare le tariffe e che configurerebbe un ritorno al regime di tariffe controllate.

In realtà i gestori telefonici hanno il pieno diritto di aumentare le tariffe quando e di quanto credono, così come di diminuirle. Quello che non avrebbero dovuto fare era ricorrere a trucchi e a illusioni ottiche per raggirare il consumatore, cambiando perfino le unità di misura del tempo.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 9)

{asskicker}
Basta passare ad un operatore come Tiscali (è un es. non voglio fare pubblicità, se ne indicate altri ben venga!) che ancora fattura mensilmente; vedi come capiscono l'aria che tira!
26-9-2017 10:07

{akola}
Braccio di ferro? Braccio di cartapesta Agcom, lo chiamerei, contro braccio di ferro delle aziende. Ma che razza di Paese è mai questo? Siamo in balìa di politici attori teatrali e burocrati che remano contro i cittadini, e ci facciamo prendere per i fondelli da questi personaggi in cerca d'autore?
22-9-2017 21:55

A questo punto li obbligherei a pagare ai loro dipendenti lo stipendio ogni 28 giorni mantenendo il mensile attuale, vediamo se la capiscono... Oltre, ovviamente, a un bel multone ed alla restituzione del maltolto agli utenti con una bella maggiorazione ad indennizzo! :twisted:
22-9-2017 19:21

Le multe non vanno bene, perche': 1) l'utente paga di piu' (e l'azienda ci guadagna) 2) l'ente di controllo fa' una multa 3) l'azienda paga la multa all'ente Alla fine ci guadagnano tutti, tranne l'utente. Se un'azienda guadagna in modo illecito, deve rimborsare TUTTI gli utenti!. Solo cosi' il cerchio si chiude. Poi magari pagare... Leggi tutto
18-9-2017 17:53

Purtroppo le Authority italiane hanno le armi spuntate, vista l'entità delle sanzioni che possono comminare. Proviamo a cambiare le norme ed a dar loro la possibilità di elevare sanzioni che arrivino ai livelli europei, tipo quelle previste per il mancato rispetto del GDPR, il maggiore importo tra 20 milioni di Euro o 4% del fatturato,... Leggi tutto
18-9-2017 09:49

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