[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-12-2019]
Nel 2019 c'è stato un significativo aumento nel numero di container vulnerabili agli attacchi e si prevede che questo trend prosegua nel 2020. Gli aggressori continueranno a far evolvere il modo in cui colpiscono le imprese sfruttando il cloud, dato che sono sempre più numerose le organizzazioni che adottano questa tecnologia.
Anche se i container non sono esposti ad attacchi informatici, i sistemi possono comunque essere attaccati attraverso vulnerabilità dei software e dei sistemi operativi tradizionali.
Le vulnerabilità delle app e dei software nel cloud aumenteranno; la scoperta del primo worm di cryptojacking che si diffonde nei container in Docker Engine (Community Edition) ne è un esempio.
In aggiunta, gli attacchi ransomware continueranno a proliferare nel 2020 e potrebbero diventare ancora più pericolosi. Nel 2019 Unit 42 di Palo Alto Networks ha notato l'emergere di nuove figure che non si limitano a vendere ransomware e ransomware-as-a-service, ma creano anche dei tutorial sui ransomware.
L'anno scorso era stata anticipata la crescita di ransomware post-intrusion in grado di compromettere intere organizzazioni e quindi ottenere grandi riscatti. Durante l'anno è stata registrata l'ascesa in Europa della famiglia malware LockerGoga.
I ricercatori hanno analizzato quasi 10.700 campioni unici di malware scritti in linguaggio Go. Sulla base dei timestamp, ottenuti e analizzati in luglio, questo tipo di attacchi è aumentato costantemente nel corso del 2019.
In aggiunta, il 92% dei campioni identificati erano compatibili con sistemi operativi Windows, confermando così che i developer di malware Go si concentrano particolarmente su questo sistema. Ma nonostante i malware Go non abbiano ancora catturato l'interesse degli sviluppatori di malware, si prevede un aumento della popolarità di questo tipo di minacce il prossimo anno.
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Gli attacchi di gruppo: PKPLUG, xHunt, BabyShark e Mirai
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