Mentre il nostro governo offre 700 milioni per comprare Telecom Italia Sparkle, quello svizzero si fa avanti per Vodafone Italia tramite Swisscom.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-02-2024]
Ormai è ufficiale: il MEF, il Ministero dell'Economia guidato da Giancarlo Giorgetti, ha inviato una lettera al CdA di TIM in cui offre 700 milioni di euro per acquistare la rete di cavi in banda larga all'estero, la Sparkle, già considerata strategica dal governo Draghi e sottoposta alla "golden power" per motivi di sicurezza nazionale.
L'offerta si potrà rinegoziare se TIM volesse rimanere con una sua quota partner di minoranza; ma ormai è da considerarsi cosa fatta, specie se si considerano le difficoltà dell'azienda, alle prese con un debito sempre meno sostenibile.
È paradossale che a compiere questa mossa sia il governo Meloni, che ha varato un piano di privatizzazioni con cui vorrebbe recuperare circa venti miliardi di euro e rassicurare così sulla sua capacità di gestire il debito pubblico italiano: proprio per via di questo piano il governo è criticato duramente dall'opposizione, in particolare a causa della scelta immediata di alienare il 4% delle azioni Eni, ricavandone circa 900 milioni di euro, per successivamente mettere sul mercato circa il 30% delle azioni di Poste Italiane.
In contrapposizione a ciò - e alla necessità di far fronte agli oneri immediati pari a circa 450 milioni di euro necessari per evitare il fallimento dell'Ilva di Taranto - lo stesso governo vorrebbe acquisire Sparkle, società che - non dimentichiamolo - era già a maggioranza pubblica, essendo un assett di Telecom Italia.
Tutto ciò avviene in attesa che possa proseguire il processo di vendita della rete TIM al fondo KKR - che avrebbe come partner sempre il MEF - deciso ufficialmente a investire due miliardi di euro in questa operazione. La strategia appare insomma in parte contraddittoria e altalenante: è accusabile di essere un misto nuovo di nazionalismo statalista e di liberismo, e ancora non sappiamo bene dove e a che cosa ci porterà.
Intanto Vodafone ha rifiutato l'offerta di Iliad per acquisire le attività italiane ma ha aperto un tavolo di trattativa con Fastweb, di proprietà della svizzera Swisscom, a sua volta controllata a maggioranza dalla Confederazione elvetica.
Il risultato è che avremo più Stato - italiano o svizzero - nelle telco del nostro Paese.
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