Sarà in dotazione alle truppe americane sul campo, in Iraq e in Afghanistan, per identificare i terroristi e aiutare a difendere le vite dei soldati. Non tutti, però, la ritengono efficace.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-04-2008]
Il poligrafo detto "macchina della verità" è uno strumento che registra le variazioni fisiologiche che avvengono nelle persone che vi sono sottoposte. Analizzando i dati raccolti, si può stabilire se una persona sta mentendo o dicendo la verità.
Non tutti la ritengono una tecnica affidabile, tant'è vero che molte corti negli Stati Uniti non ne ritengono probanti i risultati. Tuttavia la polizia americana ne fa comunque uso, convinta che possa aiutare nella caccia ai colpevoli.
Anche all'esercito piacerebbe servirsi di questa attrezzatura, ma si tratta di una macchina piuttosto ingombrante. Ecco quindi che, per l'uso nelle zone di guerra, è stata inventata la macchina della verità portatile, o Pcass (sistema di valutazione preliminare della credibilità).
Il dispositivo non è perfetto - lo riconoscono sia i suoi creatori che il Dipartimento della Difesa - ma la speranza è che serva comunque a salvare delle vite, sebbene si dica che è meno affidabile del già criticato "lie detector".
Il funzionamento è piuttosto semplice: si posizionano i sensori sulla mano del soggetto, si pone una ventina circa di domande e il dispositivo portatile usa un codice di colori per segnalare una menzogna, la verità, o la propria incapacità di decidere. Rosso, verde, o giallo.
Questa semplicità permette agli operatori di essere addestrati in una sola settimana (contro le tredici necessarie per interpretare i risultati del poligrafo), ma è anche alla base di una delle principali accuse mosse al sistema. Il professor Fienberg, autore di uno studio del 2003 secondo il quale non ci sono prove scientifiche sufficienti per avallare l'utilizzo del poligrafo, sostiene che "mandare questi strumenti sul campo in Iraq e in Afghanistan senza una seria valutazione scientifica, e farli usare da personale inesperto, significa farsi beffe di quanto abbiamo sostenuto nel rapporto".
Il Pentagono ha risposto alle accuse dicendo che questi dispositivi sono più affidabili della semplice intuizione umana e, anche se possono commettere degli errori, servono per "salvare vite americane e servire gli interesse dei nostri comandanti all'estero".
Il professor Fienberg ha ribadito che ovviamente è d'accordo con la volontà di proteggere i soldati, ma che "affidarsi a cose che in realtà non funzionano, ma si comportano come se lo facessero, porterà a un disastro maggiore di quello che già abbiamo in Iraq".
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