L'ultimo Office Genuine Advantage di Microsoft sarebbe stato rilasciato "inavvertitamente".
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-04-2008]
Francamente si fatica un po' a comprendere come mai a Redmond ci si interroghi sul perché la figura del colosso internazionale si stia progressivamente degradando nell'immaginario collettivo; il fatto è che non riuscendo ad avere una percezione sufficiente dell'azienda e dell'estensione dei suoi interessi, ciò che rimane è l'immagine di uno Zio Paperone avaraccio inveterato perennemente alle prese con i tentativi infruttuosi di una Banda Bassotti che alla fin fine assume l'aspetto di un'associazione di scaramacai venata di romanticismo.
Da qui i sorrisetti di compatimento e gli sberleffi quando una qualsiasi delle iniziative economiche del gigante di Redmond subisce qualche intoppo o proprio non va a buon fine, si tratti dell'ennesimo bug dei sistemi operativi o della crescita incredibile della concorrenza poco importa; e c'è anche da dire che Microsoft ci mette del suo a dare di sé un'immagine di scarsa simpatia oltre che di dubbia affidabilità.
Così, in tema di Service Pack, dopo le più recenti "disavventure" di Windows Vista e i suoi incoercibili riavvii e l'incompatibilità di alcuni driver, è ora la volta del conflitto tra SP1 con Adobe Audition, dovuto al Data execution Prevention (DEP); ma le disavventure non restano limitate a Vista, che dopo tutto è un sistema operativo immesso sul mercato per questioni di budget piuttosto che per necessità.
Invece l'aggiornamento, notificato come "critico" in termini di sicurezza, è stato distribuito universis orbis e pare abbia mandato in tilt, non solo nei paesi destinatari, un sacco di programmi regolarmente acquistati e perfettamente in regola con le restrizioni che strapagati informatici americani e non continuano ad inventarsi alla ricerca della blindatura perfetta delle ricchezze dello Zio.
E' vero che il malfunzionamento di una suite da ufficio non è grave quanto quello di un intero sistema operativo, tuttavia la cosa ha sicuramente avuto un impatto negativo in termini di costi, aziendali e non per gli utilizzatori, ma anche -e gravissimi- per il produttore del software; e ciò indipendentemente dalla prontezza con la quale siano state approntate patch e assistenza per la clientela.
Del tutto inescusabile pare poi la leggerezza con la quale a Redmond sembra trattino la questione; ma evidentemente, dei semplici consegnatari di un programma che costa centinaia e centinaia di euro non hanno neppure il dritto di ricevere scuse e magari un simbolico risarcimento, buono giusto per salvare almeno la faccia del patron con tutti quelli che facciano finta di crederci.
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