Gli operatori mobili competono per aggiudicarsi all'asta lo spazio lasciato libero da Ipse. H3G non partecipa ma pretende ciò che le spetta a 900 MHz.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-06-2009]
Quasi nove anni fa, nell'agosto del 2000, l'unione tra diverse realtà industriali (tra cui la spagnola Telefonica, la Banca di Roma e Atlanet) diede vita a Ipse 2000, che avrebbe dovuto essere il quarto gestore Umts italiano insieme a Wind (che allora apparteneva a Enel), Omnitel e Tim.
Ipse non iniziò mai la propria attività pur avendo sborsato oltre 4.000 miliardi di lire per aggiudicarsi una licenza Umts.
Ora le frequenze Umts a 2100 MHz assegnate a suo tempo all'operatore fantasma sono state messe all'asta come ci si aspettava: Tim, Wind e Vodafone hanno già presentato le proprie offerte in busta chiusa al Ministero per lo Sviluppo Economico.
In questo panorama spicca la mancanza H3G, la compagnia telefonica che per prima - con il marchio 3 Italia - ha iniziato a diffondere l'Umts nel nostro Paese.
H3G in realtà ha presentato domanda di partecipazione ma non ha avanzato alcuna offerta.
Questa stranezza si spiega con la richiesta di assegnazione del blocco da 5 MHz a 900 MHz che le spetterebbe di diritto secondo la delibera 541/08/Cons, art. 3, comma 2, per la quale "5 Mhz a 900 Mhz sono riservati ai gestori mobili solo Umts".
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