Sodalia è una realtà particolare nel mondo dell'informatica italiana: nasce a Trento più di 10 anni fa per iniziativa di Telecom Italia, in una realtà "periferica" come Trento, grazie ai finanziamenti pubblici della Provincia autonoma di Trento, che ha poteri e risorse in materia di politica industriale superiori a quelle delle Regioni, prima della nuova legge sul federalismo.

Il progetto è stato quello di dare vita a un "polo informatico" trentino che, in funzione di realtà tecnologiche presenti sul territorio, si è tradotto in notevoli investimenti da parte della locale Università di Trento per l'apertura di un corso di laurea e di un diploma universitario specifico per l'informatica.

Oggi l'esistenza di questa azienda è in pericolo, e con essa lo sono anche i suoi posti di lavoro ad alta qualificazione, la possibilità di sbocco professionale per i giovani laureati, la ricaduta positiva su un territorio "di frontiera".

Se così fosse, sarebbe un caso grave: un gruppo industriale si avvale di ingenti risorse pubbliche e di particolari condizioni più favorevoli per l'insediamento di un polo di ricerca; poi acquisisce importanti professionalità, grazie al fatto di tenerle vicino casa; infine, dopo avere avuto risultati importanti di sviluppo tecnologico, chiude un centro di eccellenza nell'informatica, come se in Italia abbondassero realtà di questo tipo.

Oltretutto questa sembrerebbe la prima mossa di un processo di ridimensionamento e di tagli delle attività e del personale dell'informatica Telecom Italia, che potrebbe allargarsi al di là di ogni rassicurante promessa dei vertici aziendali. Per questo le RSU dei lavoratori di Sodalia si sono mobilitate e c'è un forte coinvolgimento sul tema dell'opinione pubblica e delle istituzioni locali trentine.