Il diritto di telefonare senza pagare in bolletta

Per telefonare bisogna pagare, questo è un dato purtroppo ineliminabile; ma non tutti sanno che esiste un diritto a pagare le telefonate anche dal proprio telefono fisso di casa o di ufficio senza dover per forza farsele addebitare in bolletta, e questo a tutela della privacy. Lo stabilisce una direttiva europea, recepita dalla legislazione italiana, ed entro il 30 Giugno tutti i gestori di telefonia mobile e fissa avrebbero dovuto dimostrare al Garante per la privacy di garantire ai propri clienti questa possibilità.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-07-2002]

Si tratta di un diritto poco conosciuto dalla stagrande maggioranza dei consumatori italiani, ma previsto espressamente fin dal '97 da una direttiva europea, recepita nel '98 dalla legge italiana. Si tratta del diritto del cliente di pagare le telefonate fisse o mobili senza vedersele addebitate in bolletta, quando chiama da un telefono di casa o di ufficio e non solo quando chiama da un telefono pubblico.

Il cliente ha diritto di essere tutelato nella propria privacy, evitando di dovere effettuare per forza chiamate fatturate in bolletta e quindi identificabili, garantendogli la possibilità di pagare, come da un telefono pubblico, con addebito in conto corrente, con carta di credito o carta prepagata. E' un sistema di pagamento che potrebbe evitare, ad esempio, tutto l'annoso contenzioso sul diritto dei lavoratori dipendenti a utilizzare il telefono per motivi privati facendo ricadere il costo sui datori di lavoro.

Il Garante della Privacy ha chiesto a tutti i gestori di telefonia fissa e mobile di essere informato, entro il 30 Giugno, su quali strumenti e servizi mettono a disposizione dei propri clienti per garantire loro questo diritto, pena sanzioni che vanno da 2.582 Euro a 15.943 Euro per i gestori inadempienti.

Nel caso dei gestori di telefonia mobile, probabilmente, la soluzione è già prevista con la carta prepagata, che è il sistema di pagamento prevalente e più diffuso nel nostro Paese, e che ha determinato il boom della telefonia mobile in Italia, risparmiando ai gestori i costi pesanti della fatturazione e della gestione del credito. Nel caso di telefonini con abbonamento aziendale, già oggi tutti i Gestori prevedono la possibilità di effettuare chiamate personali con fatturazione distinta da quelle di lavoro; il Garante verificherà se è sufficientemente garantita la riservatezza delle comunicazioni personali.

Le cose sono più complicate per la telefonia fissa: attualmente, infatti, solo Tiscali offre schede prepagate da 10 Euro fino a 100 Euro per le telefonate urbane, interurbane, mobili ed internazionali: prima di diventare, prevalentemente, un grande Isp, Tiscali aveva puntato sul traffico prepagato per penetrare nel mercato della telefonia.

Telecom Italia offre invece la carta Call It Omnia, che si può pagare con addebito su carta di credito; si può così disporre di una casella vocale anche se, dopo il boom dei telefonini, ne è calata la diffusione e la stessa Telecom Italia ne ha tralasciato la pubblicizzazione.

Le altre compagnie di telefonia fissa, a cominciare da Infostrada-Wind, non hanno prodotti analoghi: un tempo Wind, prima della fusione con Infostrada, commercializzava ricariche prepagate anche per telefoni fissi, ma oggi questa offerta è stata messa da parte.

Bisogna anche sottolineare come la stessa Telecom Italia non abbia mai puntato su carte di credito e Bancomat come strumenti ordinari di pagamento delle telefonate, non solo da telefono pubblico, nè Servizi Interbancari ha spinto mai troppo in questa direzione.

Oggi, alla pari con altri Paesi, grazie al maggiore diffusione ed utilizzo della "moneta virtuale", avvenuta con l'introduzione dell'Euro, sarebbe il caso che carte di credito e Bancomat acquissero maggiore peso nel mercato dei servizi di telecomunicazioni.

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Pier Luigi Tolardo

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