Ormai sappiamo tutto della crisi di Vivendi, dello scandalo WorldCom, delle misure decise da Bush per prevenire nuovi scandali e conseguenti dissesti. Non tutti sanno, probabilmente, a che punto stanno alcune inchieste giudiziarie che riguardano protagonisti e vicende delle telecomunicazioni italiane.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-07-2002]
Ormai gli italiani sanno moltissimo, se non tutto, delle vicende di scarsa moralità alla base dello scandalo WorldCom; sembrerebbe invece che i riflettori dell'attenzione dei media si siano spenti su alcune vicende giudiziario-finanziarie che ci riguardano più da vicino e, in particolare, riguardano il mondo delle telecomunicazioni.
Per esempio l'estate scorsa, prima che Colaninno passasse la mano a Tronchetti Provera, nel controllo di telecom Italia, era scoppiato lo scandalo Seat-Telecom Italia. Colaninno e il suo socio Gnutti, con l'ex amministratore delegato di Seat, Lorenzo Pelliccioli, erano stati messi sotto inchiesta per aver ipervalutato il valore delle attività Tin.it; questa era stata fusa con Seat, ricevendo un vantaggio dalla vendita di azioni Seat, di loro proprietà, che avevano aumentato fortemente il loro valore, a seguito della fusione, e che adesso valgono una cifra ridicola rispetto ai valori raggiunti in quei giorni.
Prima ancora, l'acquisto della maggioranza delle azioni di Seat da parte di Telecom Italia aveva sollevato obiezioni rispetto a un conflitto di interesse tra i principali azionisti Telecom Italia e gli azionisti Seat, che coincidevano nelle stesse persone.
A che punto è questa inchiesta giudiziaria sul caso Telecom-Seat che, si dice, abbia costretto alla vendita Colaninno & Co. che, oggi, si dichiara interessato ad entrare in Wind?
Sono domande che l'opinione pubblica italiana non si pone, distratta da tanti argomenti, ma che invece è giusto continuare a porsi.
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